Siamo nel pieno della stagione dei cicloni per il Pacifico Equatoriale, ma le tempeste sembrano essere più forti del normale, tanto da giustificare le preoccupazioni riguardo alla teoria dell’Effetto Serra, in base alla quale l’aumento termico è in grado di provocare cicloni più forti.
Già avevamo parlato, nei giorni scorsi, della località di Darwin, in Australia settentrionale, ove in soli 120 ore era caduta più della pioggia mensile (che, pure, è molto abbondante, essendo la stagione delle piogge della zona, aggirandosi sui 230 mm).
Adesso giunge la notizia dello Stato-Isola di Niue, situato circa 2700 km a nord-est di Wellington, capitale della Nuova Zelanda, nel cuore del Pacifico.
Il Ciclone “Heta”, dopo aver provocato danni notevoli sugli arcipelaghi delle Isole Tonga e Samoa, ha provocato devastazioni sull’Isola, con venti a 300 kmh ed onde alte 10 metri.
Una simile tempesta pare che non si fosse mai verificata, sulla zona.
Come detto, un’intensificazione della forza dei cicloni tropicali è prevista all’interno della teoria dell’Effetto Serra, in base alla quale l’aumento delle temperature delle acque intertropicali risulta in grado di fornire l’energia necessaria per rendere tali tempeste sempre più devastanti.
Sono proprio gli arcipelaghi del Pacifico, spesso atolli, o Isole di piccole dimensioni, a correre i rischi maggiori, tanto che tali piccoli Stati sono quelli che si sono battuti maggiormente per l’approvazione del “protocollo di Kyoto”.