Ultimi sussulti atlantici:
la prima decade di marzo, a conti fatti, si è rivelata piuttosto instabile. Le piogge sono cadute abbondanti, fortunatamente senza causare grossi disagi. Le circolazione dominante è stata quella atlantica, temperata, che ha prodotto temperature sovente superiori alla norma. Le anomalie termiche si sono rivelate pronunciate al centro sud e nelle isole maggiori, mentre il nordovest è stata l’area geografica che ha goduto di una fase climatica più consona al periodo. Nel complesso è stata registrata un’anomalia di oltre 2°C rispetto alla media trentennale di riferimento.
Europa al gelo:
previsioni ampiamente confermate per quanto attiene le Nazioni dell’Europa centro settentrionale, raggiunte dalla colata d’aria gelida proveniente dall’Artico Russo. Dopo la Penisola Scandinava e la Germania, è la volta del Regno Unito e del nord della Francia. In queste ore sono in atto bufere di neve associate a venti sostenuti dai quadranti orientali.
Scontro con l’Atlantico:
si sta realizzando una configurazione barica decisamente complessa, perché prodotta dall’impatto tra masse d’aria diametralmente opposte. Detto del gelo russo, va aggiunta la presenza di una depressione atlantica sul Golfo di Biscaglia e in procinto di impattare la Francia. Non appena raggiungerà la terraferma, catalizzerà la colata approfondendosi ulteriormente. La componente marittima fornirà quel carburante esplosivo che produrrà precipitazioni nevose a carattere di rovescio o temporale.
Quel che accadrà in Italia:
sapete dove andrà ad impattare il Vortice Ciclonico? Nel Mediterraneo. Le conseguenze sono facilmente ipotizzabili, non ci si deve scordare che veniamo da un periodo come detto decisamente mite e che le acque dei nostri mari iniziano lentamente ad arricchirsi di calore. Ecco perché, una volta sfociata dal Rodano, l’aria fredda andrà ad ampliare la depressione fin sui Balcani.
Quanto diminuiranno le temperature?:
Abbiamo dato uno sguardo alle proiezioni termiche e rispetto ai valori attuali si perderanno mediamente 7-8 gradi, con punte di 10-11 gradi lungo il confine delle Alpi e nelle regioni adriatiche. Considerando che la flessione è già in atto, rispetto alla scorsa settimana dovremo affrontare valori termici di 12-13, persino 15°C in meno.
L’evoluzione successiva:
già ci si interroga cosa succedere passata la “buriana”. I modelli, secondo gli ultimi dettami, dicono che potrebbe intervenire nuovamente l’Atlantico. E’ bene sottolineare che a ridosso in Europa permarrà una circolazione molto fredda, la cui sorte è tutta da definire. Se è vero che potrebbe ripresentarsi l’Atlantico, mite e con le piogge, non è da escludere che qualche ingerenza fredda possa ancora manifestarsi.
Focus: evoluzione sino al 24 marzo 2013
Martedì avremo un’altra giornata all’insegna dell’instabilità atlantica, con precipitazioni più intense e persistenti nelle regioni tirreniche. Qui non mancherà occasione per la genesi di ulteriori temporali. Va detto che da ovest inizierà ad affluire aria più fresca nord atlantica, preludio al profondo cambiamento delle successive 48 ore. Mercoledì, infatti, l’afflusso registrerà un’accelerazione e si scaverà un’ampia depressione che dalla Corsica si propagherà verso est. Il maltempo diverrà marcato su tutte le regioni, i venti si intensificheranno sino a raggiungere localmente intensità di burrasca, caleranno le temperature e la quota neve. Tra giovedì e venerdì arriverà il grosso dell’irruzione, che apporterà nevicate a bassissima quota su molte delle nostre regioni.
Per un miglioramento si dovrà attendere la giornata di sabato, quando il sole tornerà a splendere un po’ ovunque ma in un quadro climatico prettamente invernale. Il freddo si percepirà soprattutto nel corso della notte, quando non mancheranno estese forti gelate. Un rialzo termico più consistente interverrà ad inizio della prossima settimana, complice il passaggio di una perturbazione atlantica che sarà accompagnato da venti temperati da ovest. Un discreto cuscino d’aria fredda persisterà al nordovest e almeno inizialmente potrebbero verificarsi nevicate a bassissima quota.
Evoluzione sino al 29 marzo 2013
L’ultima parte di marzo si profila estremamente dinamica, probabilmente mite per via delle correnti atlantiche. Correnti che apporteranno nuove perturbazioni, ecco quindi che la fase piovoso potrebbe proseguire.
In conclusione.
Insomma, se si eccettua qualche scampolo di bel tempo, marzo si sta rivelando quanto mai eccentrico. Dal clima mite al freddo e di nuovo mite. Il tutto in un quadro precipitativo che si preannuncia, alla resa di conti, superiori alla norma.