L’elemento saliente a breve termine.
L’azione perturbata oceanica si tradurrà nel transito di due distinte perturbazioni al Nord Italia. Una domani, l’altra e più incisiva venerdì, con parziale estensione verso le regioni Centrali. Al Sud e in Sicilia si percepirà la costante protezione di un campo anticiclonico alimentato da aria particolarmente mite.
L’elemento saliente a medio termine.
Nel precedente editoriale analizzammo la possibilità che un’ampia struttura ciclonica potesse posizionarsi in vicinanza delle Isole Britanniche. Le ultime emissioni modellistiche confermano questa tesi, ma pare variare sia la morfologia strutturale della depressione, sia il suo esatto collocamento. Una parziale estensione dell’Alta Pressione oceanica verso la Penisola Iberica limiterebbe l’affondo ciclonico più a nord, in modo tale che l’influenza sul nord Africa sia meno efficace di quanto potesse apparire ad una prima analisi. Gli effetti meteorologici si tradurrebbero in una minore ondulazione delle correnti, che quindi in Italia giungerebbero principalmente dai quadranti occidentali. Ciò nonostante qualche breve sortita calda nord africana potrebbe concretizzarsi.
L’elemento saliente a lungo termine.
Altra novità che emerge dall’analisi odierna è la possibile persistenza configurativa, che vedrebbe indugiare la depressione atlantica tra l’Islanda e le Isole Britanniche.
Il trend a lungo termine:
L’Italia sarebbe così soggetta a un costante apporto d’aria umida e mite di provenienza atlantica. Con qualche leggera ingerenza ciclonica al Nord e una maggiore protezione anticiclonica sulle restanti regioni.
Elementi di incertezza:
Emerge chiaramente come le sorti meteorologiche della nostra Penisola siano legate a doppio filo sia all’esatto collocamento della depressione atlantica, sia alle sue modifiche strutturali. Il prossimo periodo potrebbe essere caratterizzato mediamente da tempo variabile, con qualche disturbo al Nord e più sole al Sud.
Fattori di normalità climatica:
L’andamento termico sembra voler rispecchiare la norma stagionale. Dopo il picco previsto al Sud nelle prossime 48 ore, anche in queste aree la colonnina dovrebbe scendere un po’ grazie all’apporto d’aria mite innescato dai venti atlantici.
Anche le precipitazioni sembrano destinate a seguire l’andamento medio del periodo. I principali fenomeni potrebbero interessare i settori alpini e occasionalmente gran parte del Nord, nelle regioni Centro Meridionali si andrebbe probabilmente ad accrescere ulteriormente l’instabilità diurna lungo la dorsale appenninica.
Focus: evoluzione sino al 06 aprile 2010
Il tempo sta per mutare nelle regioni Settentrionali. Domani una prima perturbazione causerà un parziale peggioramento, venerdì un’altra ben più efficace porterà piogge, forti rovesci, intensi temporale e nevicate sulle Alpi a quote medio alte. Parte del fronte perturbato si inserirà nelle regioni Centrali, determinando un aumento della nuvolosità e qualche fenomeno sui versanti tirrenici. Altrove permangono condizioni di tempo stabile e clima mite.
Nei giorni a seguire e fino alla conclusione del periodo previsionale, le condizioni meteorologiche dovrebbero essere governate da un flusso di correnti occidentali. Clima primaverile, con qualche disturbo al Nord e variabilità a sprazzi nei versanti tirrenici.
Evoluzione sino al 11 aprile 2010
Un trend che sembra non voler subire modifiche sostanziali, ma che invece potrebbe evidenziare elementi di novità dettati da una maggiore tendenza verso gli scambi meridiani di calore. Trattasi di una delle ipotesi percorse, considerata anche nel precedente editoriale ma che viene leggermente procrastinata nel tempo.
In conclusione.
Primavera in gran forma, chi segue da anni e con passione le sorti meteorologiche peninsulari saprà infatti che in un recente passato a dominare la scena in questo periodo era l’Atlantico.