Altro freddo, stavolta anche al Centro Sud:
dopo il Nord toccherà alle restanti regioni. La Bassa Pressione che per giorni ha stazionato sull’Europa occidentale traslerà verso est e convoglierà parte dell’aria fredda nel Mediterraneo. La diminuzione delle temperature toccherà le regioni Centro Meridionali, mentre al Nord non registreranno variazioni significative.
Si apre un varco in Atlantico:
è giusto rammentare che l’irruzione fredda è avvenuta perché in Oceano si è strutturato, nei giorni, un muro anticiclonico. Il connubio tra l’Alta delle Azzorre e l’Alta Groenlandese ha creato i presupposti per lo sbarramento delle correnti atlantiche, costrette a migrare alle alte latitudini. Neppure il Vortice Canadese, un ramo del Vortice Polare, è riuscito nell’intento iniziale di indebolire lo sbarramento. Ma prova oggi, prova domani, un nucleo depressionario riuscirà a penetrare alla base del muro, sgretolandone le fondamenta. Lo stesso nucleo catalizzerà l’aria fredda presente sull’Europa occidentale e acquisirà ulteriore energia. Si formerà così un’ampia struttura ciclonico, che stazionando tra il Marocco e il Portogallo muterà la circolazione nell’ambito del Mediterraneo.
Possente rialzo termico, Immacolata primaverile:
Autunno? O Primavera? Beh, le proiezioni termiche non lasciano dubbi. Da lunedì comincerà a fluire aria calda, perché di quello si tratta. Prima raggiungerà Sud e Sicilia, poi il Centro e infine il Nord. Ovviamente avremo delle differenze, nel senso che al Nord la scaldata sarà meno possente e tra l’altro la curvatura ciclonica delle correnti potrebbe incentivare delle piogge. Certo è che rispetto alle temperature attuali ci sarà uno scarto evidente.
Sarà un fuoco di paglia?:
Può darsi. Alla fin fine l’impianto circolatorio subirà modifiche sostanziali solamente nel Mediterraneo. Sul resto d’Europa reciterà un ruolo primario il Vortice Polare e attorno a metà mese crescono le quotazioni circa la strutturazione di un altro muro anticiclonico. Stavolta, però, lo sbarramento potrebbe posizionarsi più ad est, grosso modo sull’Europa occidentale. La nuova eventuale irruzione artica andrebbe in tal modo a coinvolgere più direttamente le nostre regioni.
Focus: il tempo sino al 14 dicembre 2010
L’ultima fase settimanale sarà caratterizzata da una vivace variabilità. Correnti occidentali convoglieranno una maggiore nuvolosità nelle regioni tirreniche, associate a delle piogge sparse. Da venerdì i venti si disporranno gradualmente dai quadranti settentrionali e convoglieranno aria fredda in direzione del Centro Sud. Sabato farà freddo e domenica un’altra perturbazione potrebbe causare precipitazioni al Nord Italia. Nevose sino a bassa quota.
La giornata di domenica sarà importante sotto un altro aspetto. Inizierà a mutare la circolazione. Venti meridionali in rinforzo nelle Isole e da lunedì sull’intera Penisola. Venti che porteranno aria più calda dal Nord Africa e le temperature saliranno dappertutto. Arriveremo all’Immacolata che il clima non sarà invernale, bensì autunnale o persino primaverile. E’ probabile, come detto in precedenza, che al Nord transitino deboli impulsi instabili e di conseguenza si abbiano condizioni meteo un po’ incerte.
Evoluzione sino al 19 dicembre 2010
Dopodiché potrebbe prendere vigore un altro blocco anticiclonico. Lo si è descritto in sede evolutiva e se l’ipotesi venisse suffragata da ulteriori elementi, nei prossimi giorni potremo darvi notizie di un’altra sfuriata invernale dopo metà mese. E stavolta con un maggiore coinvolgimento peninsulare.
In conclusione.
Potremmo utilizzare, per concludere, il titolo di un recente editoriale: altalena termica. Dal freddo passeremo al caldo, poi nuovamente al freddo. A conferma che l’avvio stagionale è spesso caratterizzato da una vivace dinamicità.