Come parecchie volte abbiamo sottolineato, il clima terrestre è influenzato da fluttuazioni del clima che poi modificano le condizioni meteo. Le fluttuazioni del clima sono i cambiamenti climatici che derivano da situazioni naturali non derivanti dalle attività umane di cui si parla molto spesso.
Gli scorsi giorni è apparsa la notizia nelle maggiori riviste scientifiche mondiali, che la nostra stella, ovvero il Sole è avviato al suo minimo detto “minimo solare”. Una situazione che è ciclica, la cui durata è di circa 11 anni, ma i periodi di minimo e massimo dell’attività solare sono soggetti ad ampia variabilità.
Rammentiamo un grande minimo solare, quello minimo di Maunder che avvenne tra circa il 1645 al 1715. In quella lunghissima fase l’ attività solare molto scarsa, con un numero di macchie solari che divenne estremamente basso.
I minimi solari hanno effetti anche sul clima terrestre. Con condizioni normali viene stimato un picco estremo che vede un calo della temperatura globale di circa 0,2°C. Un valore apparentemente effimero, ma che nella sua grandezza contribuisce ai cicli climatici e ad alterazione del tempo atmosferico.
Le previsioni astronomiche, come quelle meteo, avvengono con i modelli matematici, ed è stato stimato che il picco del minimo solare avvenga tra due anni circa, ma è iniziato.
La durata complessiva del ciclo dovrebbe durare 11 anni, ma potrebbe anche essere maggiore.
Anche in astronomia ci sono molteplici scuole di pensiero. Alcune sostengono che da questo decennio, insomma, con questo minimo solare, possa avere inizio un ciclo solare paragonabile al minimo di Maunder.
Il minimo di Maunder potrebbe essere il responsabile della Piccola Era Glaciale, ovvero quel periodo durato circa 200/300 anni, in cui il clima terrestre ebbe un raffreddamento.
Nel periodo del minimo di Maunder si ebbero i peggiori inverni che la storia ricordi. Gelarono più volte i fiumi dell’Europa occidentale come Tamigi e Senna, avanzarono a dismisura i ghiacciai alpini, sino a raggiungere altezze dove oggi sorgono i paesi più elevati delle Alpi. Ma ci furono anche estati molto calde, ed il clima era probabilmente più variabile di quello attuale.
Soffermandoci a quel 0,2°C in meno di temperatura globale, una tale variazione potrebbe regalarci qualche anno con un clima più normale, e forse allontanare il tanto odiato anticiclone africano dalle nostre estati, che come ormai vi sarete accorti, appare semi permanente.
Ma cosa esattamente accadrà nel futuro nessuno è in grado di definirlo. Le stime sono scienza e la rispettiamo, ma ben sappiamo che la scienza non è perfetta, e contiene dei margini di errore che non sono facilmente misurabili.
Per intenderci, non è possibile sostenere che avremo un’Era Glaciale come avrete forse letto in giro. Tuttavia non è neppure escludibile anche le Ere Glaciali, sia piccole che maggiori, fanno parte delle complesse fluttuazioni normali del clima terrestre.