La mastodontica area altopressionaria azzorriana è perennemente posizionata a protezione di tutto il versante occidentale europeo. L’innalzamento latitudinale del suo centro di massa (1030 hPa) coinvolge con temperature miti e stabilità meteorologica anche le Isole Britanniche, alle prese con ravvicinati scontri di masse d’aria settentrionali.
La profonda discesa gelida scandinava, determinata dalla voragine ciclonica a 985 hPa, sta perdendo forza a causa del tentativo di unione tra l’anticiclone atlantico e quello russo.
Di questa possente discesa gelida rimane semi-distaccata la goccia fredda (1011 hPa) austriaca. Spicca, da questo occhio ciclonico, il gomito occlusivo disteso sull’Arco Alpino prodotto dallo scontro con l’alta pressione ed i venti umidi mediterranei.
Infine, sul Canale di Sicilia svetta la depressione a 1009 hPa che incide attivamente sia sui cieli tirrenici che su quelli ionici.
La quasi totale assenza di nubi sopra la Penisola Iberica testimonia l’importanza anticiclonica atlantica. Le prime nubi che si incontrano ad oriente sono quelle adagiate sopra la Svizzera e protratte lungo la Catena alpina.
L’allargamento altopressionario verso le Regioni centrali europee stoppa le insidiose correnti gelide artiche continentali; il fulcro depressionario ben visibile sopra i cieli scandinavi viene svincolato dal nucleo freddo viennese.
Precipitazioni piovose vengono dispensate sui territori austro-ungarici dallo scontro con la massa mite ed umida mediterranea. Rimanendo con l’osservazione sul “nostro” Mare, spicca la fitta copertura a cumuli sovrastante la Sicilia ed il basso Tirreno.