Il 29 aprile, la città di Denver si è avvicinata al record di temperatura massima relativa a quel giorno, raggiungendo 26,6°C. Ma il tutto è durato l’arco di poche ore, perché nel corso della notte successiva la temperatura è crollata raggiungendo una minima di 3,3°C. Il transito di un fronte d’aria fredda, proveniente dal Canada, ha provocato successivamente una tempesta di neve che ha lasciato al suolo quasi 10 cm di neve.
Ma gli abitanti di Denver sono abituati agli enormi sbalzi termici. Specie in primavera. Ad esempio, il 7 e 8 aprile sono state raggiunte punte massime rispettivamente 21 e 26°C prima di scendere in picchiata nelle notti seguenti raggiungendo valori minimi inferiori ai -5°C e altre intense nevicate che lasciarono al suolo quasi 30 cm di neve fresca.
Il meteorologo Ken Clark, di AccuWeather.com, spiega come le correnti umide ad ovest delle Montagne Rocciose trasportino – sovente – aria calda, ma i fronti freddi in rapida discesa da nord sono in grado di far calare le temperature in picchiata. Fronti freddi che provengono solitamente dal Canada e che vengono sospinti ad est delle Montagne Rocciose con conseguenti maggiori effetti precipitativi nella zona di Denver.
In genere le più intense nevicate in città si verificano nel tardo autunno e all’inizio dell’inverno, poi di nuovo a metà primavera, piuttosto che nel cuore della stagione fredda.