Il risultato dello studio che vi proponiamo è davvero preoccupante: secondo i climatologi entro il 2075 le ondate di caldo estremo diverranno sempre più frequenti e diffuse. Potrebbero coinvolgere il 60 per cento della superficie terrestre. Durante questi episodi la temperature media della superficie terrestre potrebbe risultare di 5,4°C più alta del normale.
Potrebbe sembrare un valore non così estremo, ma per le fasce di popolazione più vulnerabili (anziani, bambini, persone affette da patologia cardio respiratorie) potrebbe risultare tragico. Non solo. Le ondate di calore sono solitamente più pericolose per i poveri specie quando non si ha accesso all’aria condizionata. Fortunatamente non è l’unico scenario per il futuro. Sempre secondo i ricercatori se saremo in grado di ridurre significativamente le emissioni di gas serra potremo limitare la frequenza delle ondate di calore.
“La ricerca evidenzia come tagli consistenti delle emissioni si tradurrebbero in benefici tangibili”, sostiene uno degli autori della ricerca, Claudia Tebaldi. “Anche se le temperature estreme aumentano, abbiamo ancora tempo per evitare una catastrofe climatica”, aggiunge.