Il freddo artico ha fatto irruzione sull’Italia. E’ il primo significativo raffreddamento del mese che giunge in pratica a fine anno. Natale è stato completamente diverso, con temperature del tutto anomale, così come nel resto di dicembre, ad aggravare la già notevole anomalia climatica dei primi undici mesi dell’anno.
Considerando il periodo da gennaio a novembre, il 2019 si classifica finora come il quarto anno più caldo dal 1800 dopo il 2018, il 2014 e il 2015, facendo registrare una temperatura media nei primi undici mesi superiore di 0,88 gradi la media storica.
Sempre in riferimento al Natale e a questo dicembre così follemente anomalo, su Torino il termometro ha raggiunto temporaneamente la bellezza di 18 gradi. Secondo la Società meteorologica italiana, sulla pianura torinese si è verificata la notte di Natale più calda in 150 anni.
L’autunno che ci siamo lasciali alle spalle è stato caldo, con un’anomalia pari a +1.39°C rispetto al periodo 1981-2010. Dal 1800 ad oggi, l’autunno 2019 è stato il quarto più caldo della storia. I più caldi si sono tutti avuti negli ultimi anni, quello più anomalo in assoluto fu quello del 2014 con +1.69°C di anomalia.
Questo è quanto emerge dalle elaborazioni Coldiretti sulla base degli ultimi dati di Isac Cnr. Oltre alle temperature così alte, l’ultimo autunno ha mostrato estremi meteo eclatanti, in particolare a novembre con pioggia abbondante a e tantissima neve sulle Alpi.
L’ultimo autunno 2019 si è chiuso con una media di quasi 4 nubifragi al giorno fra tempeste di pioggia, neve, vento, trombe d’aria e grandine. Si è reigstrato un aumento del 21% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno e centinaia di milioni di danni nelle campagne.
Questo andamento climatico sempre più comune sarebbe legato ad una evidente tendenza alla tropicalizzazione che comporta una maggiore frequenza di eventi meteo estremi. Gli effetti del caldo hanno intanto sconvolto i normali cicli stagionali, con fioriture fuori stagione degli alberi di pero.