Siamo nel pieno di un settembre che, pur rivelandosi per ora climaticamente estivo, ha segnato l’avvio dell’autunno meteorologico. E’ giunto quindi il momento di tracciare il bilancio dell’estate 2018, attraverso i dati ufficiali elaborati da ISAC-CNR.
Abbiamo visto di recente le caratteristiche estreme di agosto, che sono andate a ripercuotersi su tutto il trimestre estivo. Anzitutto bisogna dire che, a dispetto dei capricci, l’estate 2018 è comunque risultata più calda a livello nazionale di +1.74°C rispetto al periodo di riferimento trentennale 1971-2000.
Da evidenziare che il caldo è risultato più significativo al Centro-Nord, con anomalie in questo caso anche localmente superiori ai 2 gradi e mezzo rispetto alla norma. Molto meno caldo al Sud e addirittura temperature estive nella media in alcune aree tra Calabria e Sicilia.
L’estate 2018 va così a classificarsi al quinto posto fra le più calde dal 1800, dietro solamente alle estati del 2003, 2017, 2012, 2015. Da rimarcare però, in compenso, accumuli pluviometrici molto superiori alla norma, in particolare al Sud e sulle due Isole Maggiori.
In alcune zone del Sud, specie in Sicilia e Sardegna, la piovosità estiva è risultata localmente d’oltre il 400% più elevata rispetto alla norma. Al contrario, al Centro-Nord Italia non sono mancate le aree rimaste in parziale deficit. Nel complesso le piogge sull’Italia sono state del 63% oltre la norma.