Quasi la metà delle 20 città, che hanno avuto l’onore di ospitare i Giochi Olimpici invernali, rischiano di non potersi più candidare fra qualche decennio, a partire dal 2050, a causa degli effetti del riscaldamento globale.
Il clima più caldo, le minori nevicate ed il ritiro dei ghiacciai non potranno più assicurare lo svolgimento regolare delle competizioni invernali in città fra le quali Oslo, che ha ospitato l’evento nel 1952, poi anche a Chamonix, Inssbruck, Sarajevo, per finire anche con Sochi che ha ospitato i Giochi in Russia nel 2014.
Sempre meno posti al mondo potranno offrire le condizioni minime per svolgere le Olimpiadi invernali, secondo lo studio condotto dal geografo Daniel Scott della University of Waterloo, che ha attentamente analizzato l’impatto dei cambiamenti climatici su ciascuna delle città.
Da notare che persino PyeongChang, che accoglie attualmente i cinque cerchi in Corea del Sud, e Pechino, che lo farà nel 2022, sono considerate “a rischio”, sempre riguardo la possibilità di poter ospitare i Giochi fra tre decenni.
Lo studio canadese, d’altra parte, è coerente con le previsioni degli esperti, secondo i quali entro la fine del secolo diventerebbe sempre più difficile veder nevicare al di sotto dei 1.800 metri di altitudine. Le Alpi sarebbero fra le aree più vulnerabili al riscaldamento globale.