I contrasti termici eclatanti, che tengono banco sull’Europa, sono di straordinaria evidenza se andiamo a raffrontare quel che sta accadendo in Islanda rispetto alla situazione che invece domina alle alte latitudini scandinave. Ebbene, una vasto contenitore ciclonico continua a mantenersi attivo sull’Europa Occidentale, esteso fino ai settori centrali del Continente: la straordinaria durata di quest’ampia lacuna depressionaria deriva dall’alimentazione di correnti piuttosto fredde artiche, le quali vanno direttamente a colpire la Finlandia per poi inoltrarsi più attenuate verso il Regno Unito e la Francia.
L’Islanda continua così ad assaporare un clima da pieno inverno, con le temperature scese localmente sottozero sull’entroterra e la neve caduta a quote molto basse, fino localmente al livello del mare sul nord-est del Paese. La temperatura massima odierna non è andata oltre i 5 gradi ad Akureyri, seconda città del paese interessata negli ultimi giorni da qualche spruzzata di neve.
Ben differente la situazione in Scandinavia, coinvolta dall’allungo di un anticiclone di blocco dall’Est Europa, il quale ha convogliato masse d’aria calde sub-tropicali. La particolarità deriva dal fatto che le temperature più elevate si sono misurate in Lapponia, specie sulle zone finlandesi, rispetto ai settori meridionali di Norvegia e Svezia, dove ha fatto relativamente fresco. Sodankyla ha misurato una massima di ben +30,7°C, mentre Rovaniemi si è fermata a “soli” +30,5°C, circa il doppio rispetto ai valori diurni che si registrano di norma a giugno.