Attualmente la struttura anticiclonica coinvolge principalmente le regioni Centro Meridionali e Insulari, mentre Nord e Toscana restano sotto tiro degli impulsi perturbati atlantici. Tra mercoledì e giovedì è confermata un’altra ondata di maltempo, a tratti furiosa e che riuscirà ad estendersi parzialmente anche su parte delle regioni centrali.
Domandarsi cosa succederà in seguito è lecito, perché magari c’è la speranza che l’autunno possa riprendere in mano le operazioni. Invece no. Per un ritorno delle perturbazioni atlantiche si dovrà attendere, probabilmente, il Ponte di Ogni Santi. Prima dovremo sopportare l’ennesima, vigorosa affermazione dell’Alta Africana. Uno step obbligato, sul quale sembra concordare la stragrande maggioranza dei modelli matematici di previsione.
Osservate, ad esempio, la mappa ECMWF relativa alla mezzanotte del prossimo 26 ottobre. Siamo alla quota isobarica di riferimento dei 500 hPa, indispensabile per valutare la disposizione delle figure di Alta e Bassa Pressione. Quel che si evince, facilmente, è l’ulteriore consolidamento anticiclonico sul nostro Paese. Il promontorio, sfruttando la falla barica portoghese, si estenderà anche al Nord Italia e le temperature registreranno presumibilmente un ulteriore rialzo permanendo su valori abbondantemente superiori alle medie stagionali.
Una configurazione non certo usuale, anche perché quelle che in gergo vengono definite “ottobrate” hanno solitamente durata limitata. In questo caso, invece, la cupola anticiclonica sembra proprio non volerci abbandonare!