Giornata del tutto simile a quella di ieri, con costante afflusso di correnti settentrionali d’aria moderatamente fredda dalle nazioni dell’Europa centrale fin verso il Mediterraneo, ove è attiva una relativa area depressionaria nei bassi strati sulle regioni meridionali peninsulari.
Il regime depressionario favorisce instabilità, più vigorosa sui bacini marittimi attorno al Centro-Sud, piuttosto che sulle zone di terraferma. Infatti i mari conservano ancora parte del calore accumulato nel semestre caldo, consentendo contrasti più acuti rispetto all’aria fredda in quota, con isoterme attualmente comprese tra i -26 ed i -30°C all’altezza isobarica di 500 hPa (circa 5500 metri d’altitudine).
Quest’oggi nubi compatte, associate a temporali sui settori costieri, si sono accentuate anche sul medio versante adriatico, per un’ulteriore rotazione della componente delle correnti, nei medi-bassi strati, dai quadranti settentrionali.
Su quasi tutte le regioni i venti hanno infatti ruotato quasi ovunque da settentrionali, ancora molto sostenuti da maestrale a ridosso delle coste occidentali delle Isole Maggiori, ma con raffiche decisamente inferiori a quelle misurate nelle 24 ore precedenti.
La maggiore variabilità ha comunque interessato le regioni meridionali e le zone più esposte delle Isole Maggiori; i maggiori accumuli odierni finora hanno privilegiato i settori del basso versante tirrenico, ove si sono maggiormente addentrati i temporali sparsi, presenti su tutto il Mar Tirreno centro-meridionale.
Le regioni settentrionali restano complessivamente al riparo da questa circolazione: le nebbie persistenti sono ancora protagoniste sulla parte centro-orientale della Val Padana, mentre almeno sul Piemonte la debole circolazione settentrionale, in discesa dalle Alpi, ha spazzato la coltre nebbiosa.
La situazione va comunque lentamente evolvendo, sotto l’egida delle mosse perpetrate dall’Anticiclone delle Azzorre; la vasta area ciclonica, ormai consolidata ed in invecchiamento sui settori centro-meridionali del Continente, sta subendo una graduale traslazione verso levante.
Proprio questa lieve traslazione ad oriente è alla base della rotazione delle correnti intorno nord su gran parte delle regioni del nostro Paese, comunque sempre parzialmente umide ed instabili, in quanto fredde alle quote medio-alte troposferiche.
Lo sganciamento della vasta circolazione ciclonica verso parte dell’Europa orientale e sul comparto balcanico-danubiano è da ricercare, come anticipato poc’anzi, nei movimenti dell’Alta Pressione di matrice oceanica, la quale sta operando un’ulteriore progressiva erezione verso nord, ruotando in maniera lievemente obliqua il proprio asse.
La spasmodica spinta anticiclonica in senso meridiano verso nord, causate peraltro anche dalle vivaci dinamiche del lobo canadese del Vortice Polare, si è protesa fino a nord della Penisola Scandinava, tanto da raggiungere rapidamente il Mare di Groenlandia e la parte più settentrionale del Mar di Norvegia.
In questa posizione, tale figura altopressoria sta iniziando a pescare aria gelida da latitudini molto prossime al Mar Glaciale Artico; un potente nucleo molto freddo ed instabile, convogliato dalle Isole Svalbards, si sta gettando proprio in queste ore verso la contea norvegese del Finnmark, ad iniziare da Capo Nord. La mappa in alto, a corredo dell’articolo, mostra il progressivo raffreddamento della parte centro-settentrionale della Penisola Scandinava.
La particolare attenzione verso quest’esordio d’avvezione gelida artica, in direzione dei confini più settentrionali europei, non è certo decisa casualmente, ma poiché sembra quasi certamente avere un’importante influenza, in prospettiva ormai vicina, sulla nostra Penisola.
Dalle ultime proiezioni modellistiche, infatti, appare quasi certo che, entro le prossime 72 ore, il nucleo gelido evolva tramite una traiettoria che, dopo un largo giro a colpire Russia e nazioni orientali europee, lo porterà a gettarsi sul medio-basso versante adriatico.
Questa particolare dinamica atmosferica, con moto retrogrado di tale nocciolo gelido d’origine artica, sarà favorita dal progressivo rinforzo di una potente figura Anticiclonica in sede scandinava.