Le forti nevicate che hanno coinvolto i Balcani stanno causando non pochi disagi. Il rapido disgelo, dovuto a un repentino rialzo delle temperature (tipica situazione primaverile) ha avuto ripercussioni piuttosto serie in Croazia, in particolare lungo il corso del fiume Una (sudest del Paese) ingrossatosi rapidamente proprio a seguito dell’ingente quantità d’acqua proveniente dallo scioglimento delle nevi.
Nella giornata di domenica il livello del fiume, in alcuni punti, raggiungeva 377 centimetri il che ha indotto le autorità croate ad emettere l’allerta massima lungo le sponde del corso d’acqua. Nella giornata di lunedì il livello è salito di altri 70 cm, sfiorando i 450 centimetri, innescando lo stato di emergenza. L’acqua ha fatto irruzione nella città di Kostajnica, al confine con la Bosnia Erzegovina, inondando strade, cantine e le aree più basse del centro abitato. Gli edifici situati in prossimità del fiume sono stati pesantemente danneggiati, nonostante la popolazione si fosse prodigata per cercare di proteggere il tutto con dei sacchi di sabbia.
La situazione è molto complessa, perché stante le previsioni meteo dovrebbero arrivare ulteriori precipitazioni e ciò andrebbe a ingrossare ulteriormente il corso d’acqua.
Un’altra zona ad alto rischio inondazioni è la regione di Karlovac, nella parte centrale della Croazia. Qui l’esercito ha è intervenuto per mettere in sicurezza le sponde del fiume Kupa, visto e considerato che tra oggi e domani si potrebbe raggiungere il livello di allerta.