L’elemento saliente a breve termine.
Avremo una fase di tempo moderatamente instabile su regioni centro settentrionali, causa l’ingerenza ciclonica polare tra le isole britanniche e la penisola scandinava. Torneranno le nevicate in montagna, anche a quote medio basse su Alpi, isolati fenomeni potrebbero raggiungere anche le zone interne, versante tirrenico, del sud.
L’elemento saliente a medio termine.
Al peggioramento suddetto seguirebbe una fase di miglioramento per temporaneo ricompattamento polare in sede canadese. Un parziale allungamento in Oceano porterebbe un’onda stabilizzante subtropicale verso il Mediterraneo centro occidentale, sino alle nostre regioni. Tuttavia si bloccherebbe il flusso mite verso i settori orientali del continente, ove si assisterebbe ad un raffreddamento sensibile e possibile formazione di nucleo gelido in quota. L’indebolimento polare canadese potrebbe favorire la spinta dinamica oceanica verso nordest, col nucleo suddetto pronto a muoversi verso sudovest.
L’elemento saliente a lungo termine.
Scenario, quello descritto pocanzi, che potrebbe aprire interessanti risvolti invernali a partire dall’ingresso in seconda decade mensile.
Il trend a lungo termine:
Se la configurazione barica dovesse rivelarsi tale è assai probabile che masse d’aria fredda continentale si portino da nordest verso sudovest. Resta da valutare il grado d’interessamento della nostra penisola.
Elementi di incertezza:
Rimarchiamo il principale elemento d’incertezza, legato alla tenuta del ramo canadese del Vortice Polare. Visto in progressivo indebolimento, statisticamente si evincono i primi segnali in tal senso proprio in questo periodo, determinerà le sorti dell’anticiclone oceanico.
Anticiclone oceanico che, qualora venisse confermata la fase di spinta meridiana, andrà tenuto d’occhio per poter valutare la traiettoria d’elevazione. Asse d’inclinazione dal quale potrebbe inevitabilmente dipendere il coinvolgimento freddo delle nostre regioni.
Fattori di normalità climatica:
L’analisi del diagramma termico-barico evidenza un lieve aumento termico, nel medio termine, su valori al di sopra della norma.
Seguirebbe, il condizionale è d’obbligo, un calo, secondo alcuni membri marcato, riconducibile appunto a quella svolta circolatoria che abbiamo finora descritto.
Focus: evoluzione sino al 14 febbraio 2008
Il primo step previsionale è quello che nel breve porterà un cambiamento delle condizioni meteo. Come detto in sede di analisi configurativa, avremo un peggioramento su regioni centro settentrionali, diversi transiti ciclonici, blandi, determineranno frequente instabilità, a tratti marcata, un generale calo termico, rovesci, piogge e neve su rilievi a quote medio alte. Meno interessato il sud, anche se non mancheranno nubi e locali fenomeni.
La fase successiva dovrebbe portarci un graduale miglioramento ad opera di onda stabilizzante subtropicale, diretta principalmente verso il Mediterraneo centro occidentale. Miglioramento temporaneo, a cui potrebbe seguire un graduale indebolimento pressorio orientale ad opera di nucleo ciclonico gelido su Europa dell’est. L’elevazione dell’alta pressione oceanica verso nordest potrebbe portare l’aria fredda a scorrere verso sudovest.
Evoluzione sino al 19 febbraio 2008
Seconda decade mensile che potrebbe pertanto rivelarsi invernale, sussistono numerose incognite, è vero, tuttavia sono molti gli indizi che indicano freddo e maltempo verso le nostre regioni. Specie al centro sud e su versanti adriatici.
In conclusione.
Editoriale odierno che pertanto conferma la linea di tendenza tracciata nel corso delle precedenti analisi. Sino ad ora abbiamo certamente assistito a fasi meteo talvolta primaverili, non è detto comunque che l’inverno non possa ripresentarsi con forza proprio verso la sua naturale conclusione.