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Azzorre più Africa, stabilità mediterranea. L’azione atlantica sfiorerà appena il Nord italico

di Pierfranco Serra
04 Mag 2009 - 09:27
in Senza categoria
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Da metà settimana, l'alta pressione proteggerà in maniera più convinta la nostra Penisola. Solo le regioni settentrionali parzialmente scoperte. Fonte: www.meteogiornale.it/mappe/gfs.php
L’alta pressione delle Azzorre conquista con decisione il comparto occidentale europeo, imponendo un trend prettamente zonale all’attività vorticosa polare, protagonista sulla porzione settentrionale del Vecchio Continente.

Seguendo i suoi confini orientali (prossimi al centro Europa), affluisce in area mediterranea e sulla nostra Penisola dell’aria moderatamente fredda in quota, appartenente al trend ondulatorio meridiano freddo russo-scandinavo, che interessa anche l’area balcanica e il Mediterraneo orientale.

Rovesci e temporali sparsi, specie nelle ore centrali della giornata, sulle Nostre regioni.

Domani, martedì, la struttura altopressoria azzorriana tenterà di avanzare con più decisione in area mediterranea, ma ancora dovrà fare i conti con le sue difese orientali piuttosto lacunose, che permetteranno all’aria fresca in quota vorticosa polare (ora con piega maggiormente nord-orientale) di scorrere sull’Italia.

Le nostre due Isole Maggiori e le regioni centro-meridionali interessate da instabilità pomeridiana.

Mercoledì, l’instabilità sarà confinata sui rilievi appenninici centro-meridionali.

Si espanderà sul Mediterraneo centro-occidentale l’onda altopressoria dinamica oceanica dal chiaro contributo sub-tropicale africano, causa leggera inflessione ondulatoria ciclonica dell’attività depressionaria scandinavo-islandese in aperto Atlantico.

Termiche dell’ordine di +11°C/+12°C nella bassa troposfera (1500 metri circa) raggiungeranno in serata il Nord-Ovest italico.

Giovedì, si rafforzerà l’attività depressionaria con perno barico tra l’Islanda e la Penisola Scandinava.

Dell’aria fresca in quota, collegata a siffatta attività vorticosa polare, riuscirà a sgomitare in territorio azzorriano e a portarsi sin giù quasi a sfiorare le Isole Canarie.

Tale evoluzione barica, darà manforte alla spinta altopressoria di natura sub-tropicale africana che si mostrerà più attiva e ficcante in area iberica (termiche nella bassa troposfera superiori a +15°C) come sul Mediterraneo occidentale.

Instabilità probabile sui rilievi alpini occidentali, grazie a leggero calo dei geopotenziali, legato alla ritornante sud-occidentale del getto dell’attività ciclonica nord-atlantica, che sfiorerà appena il Nord-Ovest italico.

Venerdì, attività depressionaria nord-atlantica sempre sugli scudi, con trend ondulatorio meridiano freddo che approccerà le coste atlantiche iberiche.

In area mediterranea, importante regime altopressorio, con la mano sub-tropicale africana che andrà a poggiarsi anche in ambito balcanico.

Correnti occidentali in quota, moderatamente fresche e instabili, lambiranno il nostro settore alpino. Temporali pomeridiani potranno interessare anche le aree pianeggianti del Triveneto.

Quale evoluzione?

Il medio termine secondo il modello americano

Proseguirebbero, secondo il modello americano in esame, le infiltrazioni instabili sulle Nostre regioni settentrionali, legate all’attività ciclonica nord-atlantica bloccata sull’Ovest europeo.

Agli inizi della prossima settimana, probabile evoluzione a pendolo della saccatura atlantica, con tentativo di ingresso deciso in area mediterranea.

Gli esiti di siffatta manovra parrebbero, al momento attuale, scarsi, con la saccatura tagliata e fortemente indebolita dall’alta pressione delle Azzorre in area mediterranea.

Monitoriamo con attenzione.

Il lungo termine secondo il modello americano

Infiltrazioni instabili nord-atlantiche in un generale contesto altopressorio?

Ci ritorneremo.

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