L’elemento saliente a breve termine.
Le perturbazioni atlantiche, mosse dal ramo canadese del Vortice Polare, si stanno dirigendo verso est e giungeranno nel Mediterraneo ad iniziare da domani. Tempo in peggioramento prima al Nord, poi sull’intera Penisola. Una nuova perturbazione è attesa in avvio della nuova settimana e la traiettoria seguita potrebbe essere la medesima.
L’elemento saliente a medio termine.
Sul comparto continentale assisteremo alla contrapposizione tra l’immenso Anticiclone Russo Siberiano e una circolazione più mite di stampo oceanico. Attorno a metà mese sembrano sussistere le condizioni ideali per la retrogressione di un nucleo di aria gelida in direzione delle aree centro orientali del Continente, ma non è ancora presto per stabilire quali potrebbero essere le ingerenze sull’Italia. Per prima cosa dovrà concretizzarsi la retrogressione, soltanto a giochi iniziati si sarà in grado di avere un’idea più precisa di dove e come colpirà.
L’elemento saliente a lungo termine.
Vaste aree del Continente europeo potrebbero così risentire dell’ennesima ondata di gelo di questa stagione invernale per molti versi da annali meteorologici.
Il trend a lungo termine:
Non è da escludere l’ipotesi che l’aria gelida, scorrendo sull’Europa centrale e giungendo sui settori di ponente, possa poi tuffarsi nel Mediterraneo sfruttando un blocco anticiclonico in formazione sull’Atlantico orientale.
Elementi di incertezza:
Anzitutto, come detto in precedenza, quando si ha a che fare con retrogressioni di nuclei gelidi bisogna andarci cauti. Si tratta di figure cicloniche del tutto imprevedibili, sia a livello di traiettoria, sia a livello di effetti. Seconda cosa, anche se l’ipotesi più probabile sembra essere quella di un coinvolgimento peninsulare in seconda battuta, non possiamo escludere sia che si abbia un interessamento diretto, sia che invece il gelo decida ancora una volta di restarsene oltre Alpe. In quest’ultimo caso il Nord potrebbe rappresentare la zona d’Italia a maggior rischio gelo.
Fattori di normalità climatica:
Analizzando l’andamento termico medio, si nota un rientro alla normalità fin dal medio termine. Non possiamo comunque trascurare il fatto che alcuni membri che vanno a comporre la media puntino con decisione verso un sensibile calo termico attorno alla metà del mese, mentre sembrano essere davvero poco quelli che indicano una risalita delle temperature oltre la norma stagionale.
Le precipitazioni, confermando le proiezioni di inizio settimana, sembrano invece destinate a proseguire e ciò starebbe ad indicare un mese di Febbraio piuttosto perturbato. Che faccia freddo o no.
Focus: evoluzione sino al 16 febbraio 2010
Da domani tempo in peggioramento sulle regioni Settentrionali, complice l’ingresso di una perturbazione atlantica. Perturbazione che venerdì transiterà anche sul resto della Penisola causando condizioni di cattivo tempo un po’ ovunque. Attese abbondanti precipitazioni, con nevicate al Nord sino a bassa quota. Sino a domenica avremo strascichi instabili al Sud e Sicilia, con richiamo di aria più fredda, da lunedì un nuovo ingresso perturbato causerebbe l’ennesimo peggioramento. Probabili altre nevicate sulle regioni Settentrionali, a quote, forse, localmente pianeggianti.
A seguire sembra potersi realizzare un blocco anticiclonico in Atlantico, ma che potrebbe rivelarsi fragile alla base. Nel contempo un nucleo di aria gelida proveniente dalla Russia potrebbe raggiungere parte dell’Europa, estendendosi gradualmente ai settori centro occidentali. Da valutare, lo ripetiamo, i possibili effetti sulla Penisola, che ancora una volta potrebbe rivelarsi terra di confluenza tra masse d’aria di diversa estrazione: da un lato l’aria gelida, dall’altro le più miti e instabili correnti atlantiche.
Evoluzione sino al 21 febbraio 2010
Per potersi spingere così in là nel tempo occorrerà attendere almeno la prossima settimana. Quel che possiamo dire è che stante gli ultimi aggiornamenti modellistici anche l’ultima decade del mese potrebbe iniziare all’insegna del cattivo tempo.
In conclusione.
L’Inverno potrebbe tornare a picchiare duro su vaste zone del Continente europeo. L’Italia, come accaduto sinora dall’inizio della stagione, potrebbe risultare territorio di confine. Chi prevarrà? Il gelo o il più docile Atlantico?