L’elemento saliente a breve termine.
Dalla giornata e fino al weekend l’Italia subirà gli effetti di un’irruzione d’aria Artica operata da un nucleo gelido in ingresso dalla Francia. Il Vortice ciclonico si muoverà rapido verso est e nel suo tragitto causerà condizioni di marcata instabilità con nevicate a bassissima quota su varie regioni del Centro Nord e in Sardegna.
L’elemento saliente a medio termine.
Successivamente la riapertura della porta atlantica dovrebbe portare allo scorrimento di un nucleo umido e instabile sul basso Mediterraneo, diretto verso la Sicilia e il Sud Italia. Ma quel che è importante sottolineare è lo spostamento delle varie figure bariche sul comparto continentale. Lo scivolamento in Atlantico di un ramo del Vortice Polare andrebbe infatti ad innescare un forte richiamo d’aria umida e mite verso il Mediterraneo. Probabile quindi un sensibile rialzo termico e a seguire un ritorno degli impulsi perturbati anche sulle nostre regioni.
L’elemento saliente a lungo termine.
Il graduale spostamento verso ovest del suddetto ramo del Vortice Polare potrebbe determinare una ulteriore accentuazione della circolazione umida di tipo oceanico verso l’Europa occidentale e il Mediterraneo.
Il trend a lungo termine:
L’ultima parte di Febbraio potrebbe quindi proporci condizioni di tempo estremamente variabile, con temperature che andrebbero ad attestarsi un poco al di sopra della norma stagionale.
Elementi di incertezza:
E’ da giorni che i principali modelli di previsione ci propongono un ritorno dell’Atlantico, ma per poter stabilire modi e tempi occorrerà attendere l’esaurimento dell’irruzione artica e la nuova disposizione del Vortice Polare sullo scacchiere continentale.
Fattori di normalità climatica:
Analizzando l’andamento termico medio peninsulare, risulta evidente il drastico calo termico che si concretizzerà nelle prossime 48 e il freddo dovrebbe tenerci compagnia sino all’inizio della prossima settimana. Poi le temperature dovrebbero salire, sensibilmente, tanto che in pochi giorni potrebbero portarsi addirittura al di sopra della media stagionale.
Per quel che concerne l’aspetto precipitativo non possiamo far altro che confermare la tendenza tracciata nei precedenti editoriali. Ossia la persistenza di fenomeni a tratti diffusi e consistenti su molte regioni e per gran parte del mese.
Focus: evoluzione sino al 23 febbraio 2010
Da domani il tempo indosserà panni decisamente invernali. L’irruzione artica causerà un sensibile calo termico, porterà una marcata instabilità e quindi le precipitazioni potrebbero risultare nevose a quote estremamente basse su varie regioni. Soprattutto al Nord, al Centro e sulla Sardegna. Tra il fine settimana e l’inizio della nuova probabile una recrudescenza del maltempo al Sud, in parte anche nelle regioni Centrali e sulle Isole. Continuerà a far freddo, anche se meno rispetto ai giorni passati.
In seguito aria umida e mite potrebbe giungere a cavallo di intense correnti di Libeccio. Si avrebbe in tal modo un sensibile e repentino rialzo delle temperature, associato inizialmente a una temporanea rimonta anticiclonica, in seguito al transito di nuovi impulsi instabili di origine oceanica.
Evoluzione sino al 28 febbraio 2010
I disturbi atlantici, come emerso in sede evolutiva, potrebbero tenerci compagnia sino alla conclusione del mese, riproponendo condizioni di tempo estremamente variabile. A tratti instabile o persino perturbato.
In conclusione.
Sembra che l’Inverno, dopo aver esercitato una certa pressione, sia destinato al naturale processo d’invecchiamento. Ma non dimentichiamoci che anche Marzo, sovente, è in grado di vestire abiti invernali consegnando quelli primaverili al mese di Aprile.