Da un estremo all’altro: dopo il persistente periodo movimentato, a lunghi tratti freddo e perturbato, l’Italia ma anche gran parte d’Europa piomberanno in una fase tardo primaverile destinata a durare per almeno una settimana. Fra le cause di questo drastico cambio di regime possiamo annoverare il ricompattamento del Vortice Polare, che determinare il riassorbimento del lago freddo artico, facendolo risalire a latitudini nordiche. Contestualmente, anche la depressione atlantica torna al suo posto e le perturbazioni assumono una traiettoria più settentrionale.
La prevista maggiore invadenza dell’Anticiclone Africano sarà invece innescata in parte dalla linea di convergenza intertropicale, che si trova collocata più a nord rispetto alla norma. In particolare, come possiamo osservare dalla cartina sottostante (fonte NOAA), notiamo come il fronte di convergenza si sia mostrato relativamente alto, nella prima decade d’aprile, proprio sui settori centrali e occidentali dell’Africa: da qui la maggiore facilità delle rimonte anticicloniche sub-tropicale alle nostre latitudini, verso la Spagna ed il bacino centro-occidentale del Mediterraneo.