Lunedì 24 gennaio 2005
Ore 21,00
Le correnti in quota hanno girato di 90°. Fino alle 17 circa venivano direttamente da nord mentre ora la luna piena mostra chiaramente come in alta quota la direttiva sia da W verso E. Che sia l’aria calda che comincia a scorrere?
Noi siamo pronti. Abbiamo viveri per circa 90 giorni e legna a vagoni. Armi e munizioni sono ok, e già si sente l’ululare dei lupi che scendono verso la Capitale alla ricerca di qualcosa da mangiare. La temperatura si mantiene attorno ai 5 °C e soffia una leggera brezza che ora dopo ora si fa sempre più fredda. Cerchiamo di mantenere alto il morale della truppa con riti propiziatori e durante le pause si ricordano gli anni 56, 65, 71, 85 e 86. Qualcuno dice di giocarseli al lotto alla faccia del 53 che non esce mai, altri di giocarseli al Superenalotto. Vedremo.
Martedì 25 gennaio 2005
Ore 08.00
Siamo chiusi da più di 12 ore qui dentro ma non si vede nessun segnale che possa far sperare nell’avverarsi della predizione di Giggino. E’ piovuto durante la nottata e comunque Quinto e i suoi adepti continuano con la loro sorda cantilena:
Quinto: “Gennaio 85” e gli altri in coro “20 cm” “Marzo 71” e il coro “20 cm” insomma tutta la notte così, sembra di star a sentire Gasperino er Carbonaro. Ora la temperatura si è assestata sui 4 °C e restiamo in fedele attesa. Un forte tuono verso le 8 e 30 annuncia un rovescio ma è limitato ad alcune zone del sud-est di Roma.
Ore 18.00
Abbiamo sentito per tutto il giorno ululare il vento da NE ma la temperatura non è scesa sotto i 6 gradi. Sui visi smunti per la lunga attesa si cominciano a denotare i primi sintomi di sfiducia ma gli occhi rimangono sempre arzilli segno che comunque la speranza è sempre l’ultima a morire. Giacinto alle 17.00 ha avuto dei problemi. Mentre era di guardia sul lato ovest ha presentato segni di irrefrenabile follia perché doveva andare a giocare 1 euro al lotto.
“Porca miseria, me devo annà a giocà n’ambo sennò er bar chiude” “Ma se oggi è ancora martedì…e poi che te giochi?” ha chiesto Graziano. “Me gioco 56-85 su tutte, ho fregato un euro a mi moje..”. La temperatura si attesta attorno ai 3 °C.
Ore 20,16
Un piccione viaggiatore, nipote di un pinguino dell’antartide e quindi equipaggiato per l’occorrenza, ci informa che spolverate bianche sono state avvistate a Cinecittà e a Trigoria sede degli allenamenti della Magica. Telefono subito “Ar Pupone” perché non vorrei se prendesse na freddata che domenica c’iavemo la partita cor Messina all’Olimpico ma lui mi rincuora. Dice che mamma gli ha preparato una bella pasta e fagioli calda calda e che tutto è ok! M’ha detto pure che quando mamma je fa la pasta e facioli lui segna sempre. Che strane proprietà che c’ianno sti legumi…
Mercoledì 26 gennaio 2005
Ore 08.00
Il cielo è coperto ma lentamente sembra che si stia aprendo. Riceviamo notizie di bufere di neve da tutta Italia mentre qui tutto tace. Porca miseria possibile che nun ce rimane niente pe noi? La temperatura risale verso i 7 °C ma la tramontana te fa sembrà che fa -10 °C. Alcuni di noi si sono arresi. Stanchi e stremati sono tornati alle loro capanne. Ma noi non molliamo perché crediamo nella predizione di Giggino.
Ore 18.00
La giornata è trascorsa tranquilla e c’è stato pure un bel tramonto ma stranamente notiamo che i gabbiani che popolano delle antiche strutture di fronte a noi sono tutti spariti. Ci guardiamo increduli…non avevamo mai visto le rovine senza quegli uccelli e questo ci fa pensare un po’. Possibile che quel piccolo vortice al largo della Campania…? Ci reimmergiamo di corsa nelle nostre preghiere. Il fuoco acceso rischiara di quel poco i visi ormai stravolti dalla snervante attesa. La temperatura scende e questo riaccende i nostri sogni. Si ferma a 2 °C e riparte la cantilena:
“Febbraio 65” “Ritorna da noi” – “Marzo 71” “Ritorna da noi”…
Giovedì 27 gennaio 2005
Ore 04,50
Un raggio immobilizzatore ci ha presi tutti quanti. Siamo immobili e a bocca aperta perché finalmente “E’ARRIVATA”. Stanca, infreddolita, le gira un po’ la testa. E’ arrivata in silenzio quasi con la paura di svegliare qualcuno ma quel passo soffice e ritmato dei petali bianchi che risuonano sul selciato solo pochi riescono a sentirlo.
Ha accostato il piccolo vortice sul litorale ed è venuta a trovarci. Si ferma un attimo, ci accarezza lievemente le teste con la stessa dolcezza di quando mamma ci rimboccava le coperte, le membra sono intorpidite ma riusciamo ad avvicinarla. Non esiste più niente intorno a noi, solo lei, la Dama Bianca!!! Il silenzio è assordante, vorremmo che quel momento durasse una vita. E’ bella come ce la ricordavamo, sono passati gli anni ma lei ha sempre quel fascino da ventenne che ti fa girar la testa. Restiamo con lei una mezz’oretta e ci racconta dell’enorme sforzo che ha dovuto fare per arrivare fin sulla Capitale. Niente scioperi dei macchinisti o dei controllori di volo ma solo chilometri e chilometri dall’est. Ci sorride e riparte per tornarsene verso casa “…abbiate sempre fede perché forse non è finita, se ci riesco vi lascio qualcosa anche a voi”. Così facendo e nell’infinito silenzio che regna ci lascia una parte del suo strascico bianco che subito Ottavio ha raccolto e messo nel congelatore per portarlo a Giggino a mo di reliquia. Lo sapevo che non mi aveva dimenticato, non poteva ripartire senza salutarmi, non poteva non poteva….ma che ci faccio io a le donne? Indico subito un’assemblea e decidiamo di rimanere in attesa della serata. La temperatura è ferma a 1 °C. Sono quasi le 5.00 e sicuramente tra un po’ comincerà a risalire. Ma hai visto mai che nelle prossime 24 ore….?
Ore 18.00
Dopo il pranzo dietetico e anti colesterolo (salciccette di cinghiale, bruschetta con la ventresca e vino bianco de Velletri) una nostra spedizione è partita per una ricognizione sulle colline a NE di Roma. Attrezzati di tutto punto i tre impavidi sono partiti alle 13 e 30 per poi fare rientro alle 17.00. Vane le ricognizioni nelle prime zone collinari a nord-est di Roma che hanno dato esito negativo. Ci telefona invece Er caramella (lo chiamano così perché le donne lo scartano…) da Tivoli e ci aggiorna sui ripetuti scrosci a sfondo nevoso che hanno caratterizzato la mattinata su quel versante. A Roma la temperatura ruota attorno ai 3 °C.
Ore 21.50
Un esploratore polare ci ha raggiunto portandoci notizie di avvistamenti delle ore 21.00: n°4 fiocchi caduti in zona Castel Chiodato corredati di n° 522 gocioline d’acqua, n° 7 fiocchi caduti in zona Salaria-Urbe verso le 20.00 anche qui con 156 goccioline d’acqua. Le notizie sono frammentarie. Non abbiamo più notizie invece di un nostro esploratore che era partito martedì pomeriggio da S.Lucia di Fontenuova per raggiungere i suoi genitori a Reggio Calabria e che sappiamo, dopo l’ultimo contatto telefonico, essere rimasto fermo dalle parti di Lagonegro perché voleva partecipare ad una gara di snow board con la sua 126. Dicono che sia a ridosso dei primi ma non perché sia uno forte ma perché è slittato sul ghiaccio ed ha tamponato il primo TIR che era fermo. Giacinto è fuori come un balcone a Capracotta perché ha mancato di poco l’ambo: a Palermo sono usciti l’84 e il 56.
Venerdì 28 gennaio 2005
Alle 06.30 un boato ci ha svegliato. Era la sora Cesira che bussava sulla porta con una testa d’ariete.
“Ma quanto dovete restà qua dentro? State sempre a magnà e giocà a carte… ma nun se va più a lavorà? Forza su…e rimettete tutto a posto che mica faccio la domestica a tutti voi”. Lo sguardo è da vikinga incazzata e noi non possiamo far altro che ubbidire.
Ore 18.00
Abbiamo ricevuto notizie di rovesci nevosi a macchia di leopardo un po’ per tutta la Capitale. I più fortunati si sono trovati sotto un’improvvisa bufera di neve mentre altri giravano a mezze maniche, pantaloncini corti per gli altri quartieri della città. La neve comunque salvo queste sporadiche e illusorie apparizioni non attecchisce se non per pochi minuti. In un momento di assenza di foschia notiamo come la quota neve sui monti Lucretili ad est di Roma, che resta al suolo, si attesti dai circa 4-500 metri in su. Anche la copertura sui Castelli Romani versante nord parte dalla stessa quota.
La temperatura resta rigida anche se domani qualcuno si è sbilanciato nuovamente. Un illusione in più per i romani?
Sabato 29 gennaio 2005
Ore 18.00
Tutta la sacrosanta giornata è passata sotto un cielo bianco da neve con una temperatura sempre attorno ai 2-3 °C ma con un vento sostenuto da NNE. E’ stata una giornata da cervicale perché si girava stando con la testa sempre a guardare in su. Frivoli episodi nevosi da 12-13 fiocchi in vari quartieri della città, molto più colpite le zone a sud di Roma. Nonno diceva sempre che la neve “vien dal mare”….come la Contessa Mazzanti Serbelloni! (ndr vedi “Fantozzi”)
Domenica 30 gennaio 2005
Ore 18.00
L’unica notizia positiva è che “Er Popone” ha segnato e la Magica ha rivinto ancora (Contro il Messina…uhmm come s’era messa male!). Le proprietà della pasta e fagioli sono infinite e comunque è stato de parola! La neve è ormai un discorso chiuso e chissà se i miei occhi avranno ancora la fortuna di poterla rivedere nella mia Roma. Ho sentito Roberto e mi ha detto che prossimamente cercherà di fare un giro nel centro-italia per vedere cosa è successo. Quasi quasi m’associo pe sta gita fori porta, però la neve a Roma………