Ormai da diversi mesi il nostro Paese (e non solo, allargando lo sguardo all’Europa) ha conosciuto periodi frequentemente perturbati, tanto che abbiamo avuto una fase finale dell’autunno ed un intero trimestre invernale con precipitazioni di notevole imponenza, specie sulle montagne alpine che sono tornate ad una veste innevata con pochi precedenti. L’assenza di periodi anticiclonici degni di nota è stato uno fra gli elementi che ha destato maggiore scalpore, vista la frequenza con cui le alte pressioni si insediavano negli ultimi anni durante il semestre freddo, talvolta per lunghi periodi, sul Mar Mediterraneo.
L’Alta Pressione, dopo un periodo di così pesante annichilimento, ha ritrovato le proprie forze e con continue spallate sta provando nuovamente ad avere un occhio di riguardo per le nostre regioni. Secondo le elaborazioni modellistiche di medio-lungo periodo, il campo di alta pressione potrebbe riuscire ad avere un ruolo predominante anche nel corso della prossima settimana. Per il momento la struttura di alta pressione ha già costretto il flusso atlantico a scorrere ad alte latitudine, ma le sue aspirazioni d’espansione verso levante si stanno trovando in conflitto con le discese d’aria artica dirette verso l’Europa Orientale.
L’Italia è terra di confine, ma ora l’Anticiclone riuscirà ad avere la meglio per qualche giorno portando stabilità ovunque ed un rinnovato respiro di primavera sotto il punto di vista del sole e dei cieli pressoché sgombri da nubi. I nuovi tentativi di disturbo delle correnti nord-occidentali troveranno un maggiore ostacolo nell’Anticiclone, ma fra Domenica e Lunedì un piccolo vortice riuscirà a farsi spazio all’interno del contesto altopressorio, arrecando un temporaneo cedimento barico dalle conseguenze molto limitate.
Valutando l’analisi proposta questa mattina dalle ECMWF, un lieve affondo ciclonico proveniente dal Mare del Nord libererà questa modesta goccia fredda, che si muoverà con moto verso S/SW, costretta dall’imponente rimonta anticiclonica che si avrà verso le Isole Britanniche e buona parte dell’Europa Centro-Occidentale. Nel suo movimento, la goccia fredda raggiungerà le Alpi Occidentali per poi raggiungere la Corsica, la Sardegna e le coste settentrionali algerine. Gli effetti d’instabilità saranno essenzialmente limitati al Nord per la giornata di Domenica e localmente alle Isole Maggiori in apertura di settimana.
Il piccolo nocciolo ciclonico colmo d’aria fredda sarà schiacciato rapidamente verso l’Algeria dall’Anticiclone euro-oceanico, che riprenderà a consolidarsi anche sul nostro Paese. I massimi anticiclonici resteranno posizionati in quota sulle zone occidentali del Continente, fra la Francia e la Penisola Iberica.
Dalla giornata di Mercoledì 18 si conferma l’espansione della cellula anticiclonica verso lidi più settentrionali, con il centro della roccaforte in spostamento sulle Isole Britanniche. Il blocco anticiclonico sposterà ancora più a nord il confine del flusso atlantico, mentre darà maggiore spinta meridiana alla saccatura russo-scandinava, in espansione verso la Penisola Scandinava.
In raffronto alle elaborazioni della giornata di ieri, non s’intravede al momento una significativa influenza verso l’Italia del fiume d’aria fredda ed instabile d’origine artica. Tuttavia, trattandosi di proiezioni deterministiche costantemente riconducibili al lungo termine, vi sono ampi spazi per ulteriori correzioni di rotta e il destino della terza decade di mese è ancora piuttosto indecifrabile. Non sarebbe certo una sorpresa avere dei brevi ed intensi episodi freddi, i cosiddetti colpi di coda dell’inverno.