Il quadro termico dei primi sette mesi 2008 in Antartide conferma la forte variabilità intrannuale che caratterizza l’andamento climatico degli ultimi decenni. Rispetto al 2007, si distinguono trend opposti fra le varie regioni del continente, che di seguito vengono sommariamente sintetizzate prendendo a riferimento la base permanente più significativa. Non è compresa la regione del Mare di Ross, poiché la base neozelandese Scott ha reso finora noti solo i dati del primo trimestre.
Isole Subantartiche (Bellingshausen)
Il periodo gennaio – luglio 2008 si attesta a -1,0 °C e mostra un netto riscaldamento rispetto al 2007, che fece invece registrare una media molto bassa (-3,5 °C); la normale (1968-2008) è di -2,0 °C.
Penisola Antartica orientale (Esperanza)
Anche qui si nota un forte contrasto: nel 2007 i mesi da gennaio a luglio segnarono una media di -7,7 °C, mentre nel 2008 il valore si attesta a -4,8 °C; la normale (1946-2008 con interruzioni) è di -5,8 °C.
Area costiera del Mare di Weddell (Halley)
Pure in questo caso il 2008 risulta più caldo (-18,7 °C), ma di poco superiore alla normale (1957-2008: -19,0 °C); nel 2007, uno degli anni più freddi nella storia della base inglese, il periodo gennaio – luglio scese a -20,7 °C.
Costa orientale (Mirny)
La base russa sperimentò, nel 2007, l’anno più caldo della sua storia (-9,4 °C); nei primi sette mesi la media aveva raggiunto i -8,7 °C. Quest’anno il raffreddamento è stato intenso (-10,8 °C), ma non ancora abbastanza per riallinearsi alla normale (1956-2008: -11,2 °C).
Costa della Terra Adelia (Dumont d’Urville)
Con -10,5 °C nel 2007 la base francese era pressoché allineata alla normale (1956-2008: -10,7 °C); quest’anno risulta quindi nettamente più fredda, avendo fatto registrare, nei primi sette mesi, un dato di -11,7 °C.
Plateau Antartico (Vostok)
Anche nella base russa detentrice del record mondiale del freddo (-89,2 °C il 21 luglio 1983) il 2007 lasciò il segno come anno più caldo della sua storia (-53,2 °C); nei primi sette mesi si arrivò a una media di -54,2 °C determinata, soprattutto, da maggio (-59,2 °C) e giugno (-59,3 °C) che, in entrambi i casi, superarono i record di caldo. L’analogo periodo del 2008 fa invece segnare -57,1 °C inferiore anche alla normale (1958-2008 con interruzioni: -56,7 °C).
Polo Sud geografico (Amundsen-Scott)
Discorso a sé merita la base americana, poiché il Polo Sud geografico è soggetto a condizioni astronomiche assolutamente uniche. Nel 2007 la media del periodo raggiunse i -50,2 °C, mentre quest’anno è scesa a -51,0 °C, perfettamente in linea con la normale (1957-2008).
In conclusione si può notare come, tendenzialmente, a un riscaldamento della Penisola Antartica (per superficie pari, all’incirca, al 5% dell’intero continente), la regione più studiata e quella dove si verificano i distacchi glaciali tanto enfatizzati dagli organi d’informazione, corrisponda un analogo raffreddamento del Plateau Antartico e delle aree costiere più orientali. Un andamento determinato dal gioco delle correnti atmosferiche, i cui meccanismi non sono ancora stati pienamente compresi. Se tuttavia, al di là dei singoli casi, si procede a una media complessiva, essa porta a un valore di -22,2 °C sia per il 2007 che per il 2008, con uno scarto dalla normale di appena +0,1 °C: dimostrando una sostanziale stabilità del quadro termico continentale.