Girano in senso orario i sistemi nuvolosi intorno all’Alta Pressione italiana, che protegge ancora oggi in maniera estremamente efficace tutta la Penisola da passaggi nuvolosi significativi.
L’immagine Satellitare è assai eloquente nel mostrare i contorni (estensione della “bolla” di Alta in quota) del dominio Anticiclonico, che quest’oggi ha spostato il proprio perno sulle regioni meridionali.
Si segnala solo un tipo di nuvolosità medio-bassa generata dalle deboli correnti sud-occidentali in scorrimento lungo il settentrione dell’Italia. Le nubi si addensano maggiormente sulla Riviera di Levante e sull’alta Toscana, con deboli piovaschi intermittentida stau sul settore Ligure.
Nel contempo, sull’Europa centrale riesce di nuovo a penetrare il “flusso Atlantico” dalle medie latitudini, in maniera più significativa sui Paesi Bassi e sul nord della Germania.
Tale flusso oceanico in realtà non è sospinto dalla classica Depressione d’Islanda, ma piuttosto è un richiamo esercitato dal Vortice Polare, che grazie al blocco Anticiclonico sulla Groenlandia, riesce a spingersi fino a parte del nord Europa.
Dobbiamo porre l’attenzione a questa circolazione per i prossimi giorni, per via dell’attesa nuova verticalizzazione dell’Alta Pressione di matrice oceanica.
Già domani il cuore dell’Anticiclone andrà a posizionarsi in corrispondenza del Regno Unito, consentendo dunque la progressiva discesa della corrente fredda artica ancora una volta diretta con i massimi effetti verso i Balcani.
L’Italia risentirà solo parzialmente del nuovo affondo freddo, con moderato raffreddamento più evidente lungo il lato Adriatico nella giornata di venerdì.
Tale discesa metterà dunque immediatamente in crisi l’egemonia stabilizzante di matrice sub-tropicale ormai in invecchiamento sull’area Mediterranea, a favore dell’intensificazione della nuova figura di Alta Pressione slanciata lungo i meridiani, dalle Azzorre alla Groenlandia.
Sarà ancora il suddetto regime d’Alte Pressioni posizionato sull’Europa occidentale a pilotare una nuova incursione fredda collegata al Vortice Polare per lunedì, e questa sarà diretta in misura maggiore anche verso la nostra Penisola, con un raffreddamento decisamente di maggior rilievo, e di cui valuteremo meglio l’entità solo nei prossimi giorni.
Al momento appare da non sottovalutare, visto che potrebbe causare anche qualche sfiocchettata di passaggio fino a quote medie sull’Appennino centro-meridionale.
Inutile ribadire che questo schema circolatorio è assolutamente penalizzante per le precipitazioni in grande stile di cui avrebbe bisogno il nostro Paese, sia sulle pianure, ma anche ovviamente con riferimento alle montagne, considerato che anche le vette più alte della catena Alpina sono essenzialmente spoglie del manto bianco che di norma dovrebbe ricoprirle già in questo periodo.
E mentre fra gli appassionati aleggia l’incubo di una ripetizione dei terribili inverni marcatamente anticiclonici di fine anni ’80, le informazioni ultime ricavabili dalle carte previsionali vogliono dare credito alle speranze di una fatidica svolta a partire dalla terza decade.
Una svolta anche per le precipitazioni, che giungerebbero su iniziativa diretta del Vortice Polare, che andrebbe progressivamente ad approfondirsi verso l’Europa centro-occidentale sfruttando l’erosione del bordo orientale del blocco Anticiclonico in ulteriore arretramento verso ovest, e in tal modo pilotando un flusso sud-occidentale perturbato in direzione anche dell’Italia.
In assenza del flusso Atlantico e con un così strutturale blocco d’Alta Pressione in aperto Oceanico Atlantico, l’unica speranza di modifica radicale della situazione sarebbe essenzialmente da ricondurre a tale vigorosa attività del Vortice Polare, con l’Italia che si troverebbe direttamente crocevia degli scambi di masse d’aria per via meridiana, senza il disturbo scomodo dell’Anticiclone.