Ci eravamo lasciati con una prospettiva invernale nell’ultima decade di gennaio. In realtà in molte regioni italiane non ci sono stati mutamenti significativi, e le temperature medie più basse dell’inverno sono rimaste quelle di fine dicembre, anch’esse sopra le medie del periodo.
Proprio ora che stiamo scrivendo sta per avviarsi una nuova violenta rimonta calda sulle Alpi Occidentali e la Francia.
Tutto questo rende l’inverno che stiamo vivendo tra i più significativi e interessanti, in quanto oltre a temperature medie assai elevate, si sono verificati alcuni singoli episodi di caldo intenso assai singolari.
Restano 15 giorni all’inverno meteorologico. Avremo una rimonta della stagione classica del freddo, oppure l’inverno 2006/2007 è destinato a terminare senza essere mai arrivato nemmeno per un giorno?
Vediamo cosa ci riservano le proiezioni dell’Ensemble americano.
Le seguenti analisi sono basate sull’ultima emissione del modello GFS/Ensemble, run 06Z del 15 febbraio 2007 (per le mappe vedi www.meteogiornale.it/mappe/index.php#ENS).
Per le finalità di questa rubrica consultare “Previsioni a lungo termine con il metodo Ensemble” – https://www.meteogiornale.it/news/read.php?id=7400
17-20 febbraio2007
Le correnti zonali riescono appena a lambire le Alpi e il Mediterraneo. Rinforza infatti sull’Europa Centrale un campo anticiclonico che impone umide correnti, sud-orientali e miti, sull’Italia. Una depressione nasce sul Mediterraneo e impone precipitazioni al Sud Italia. Le temperature sono stazionarie al Nord e in aumento al Sud Italia. Possibili diminuzioni sulla Pianura Padana a causa del ristagno di aria umida.
21-26 febbraio 2007
Per la prima volta dall’inizio dell’inverno si affaccia sull’Europa Orientale l’anticiclone russo-siberiano. Rapidamente aria molto fredda invade la russia europea, in prospettiva anche il Baltico e la Scandinavia. L’Italia, ai margini di questa struttura anticiclonica, si trova in un ristagno barico in cui potrebbero attivarsi deboli correnti orientali. Ma solo l’Italia nord-orientale potrebbe essere interessata da una sensibile e temporanea diminuzione delle temperature.
27 febbraio – 1 marzo
La primavera meteorologica si avvia in continuità con l’andamento meteo degli ultimi mesi, con temperature stazionarie, ma che ora, con il progredire della stagione, rientrano nelle medie del periodo.
La prospettiva a lungo termine vede un recupero dell’Anticiclone delle Azzorre o un nuovo debole flusso zonale.
Riepilogo
Mentre sulle Alpi da molti anni un tempo mediamente mite sta caratterizzando gli inverni, questa volta a far le spese del caldo sono state aree assai più estese, tanto che in molte regioni italiane si può affermare la totale assenza non solo dell’inverno, ma anche di singoli fenomeni tipici della stagione fredda.
Notiamo ancora una volta che l’avvio dell’inverno ha visto configurazioni che si sono poi mediamente ripetute durante tutta la stagione. L’arrivo della primavera non vede al momento quei tipici dinamismi che a volte la caratterizzano. La configurazione atmosferica che ci ha sin qui accompagnati pare proseguire anche per i primi giorni di marzo, ma in una stagione ad essa più adeguata.