Come abbiamo avuto modo di stabilire in altre edizioni di questa rubrica la situazione meteorologica che stiamo vivendo è caratterizzata da alcuni fattori chiave:
1) L’assenza dell’anticiclone delle Azzorre. Di per sé non è un fatto anomalo. Determina in alcune circostanze un moderato affondo di correnti polari sull’Atlantico, con temperature sotto le medie delle relative zone.
2) L’assenza dell’anticiclone termico Russo-Siberiano sull’Europa orientale. Potrebbe essere considerata una situazione anomala, ma negli ultimi decenni si è imposta come configurazione normale e ricorrente.
3) Il flusso zonale dominato da un sistema depressionario ad occhiale tra l’Islanda e la Scandinavia.
4) L’anticiclone sub-tropicale di matrice africana sul Mediterraneo. Una situazione da considerare anomala, ma anche in questo caso negli ultimi decenni abbiamo diversi casi che rendono ricorrente questa configurazione.
5) Episodiche saccature fredde sull’Egeo e Mar Nero, a tratti in scorrimento verso l’Africa settentrionale.
Negli ultimi anni l’inverno i periodi freddi si sono spesso mostrati, può apparir un controsenso, ma non lo è, grazie all’Anticiclone delle Azzorre sull’Atlantico, che con spinte in meridiano verso la Groenlandia ha più volte determinato correnti da NW o N sull’Italia, addirittura da NE in quota.
Una situazione di aria fredda di cui beneficia soprattutto l’Appennino, e meno le Alpi Occidentali, protette dal föhn ed i cui ghiacciai stanno infatti inesorabilmente sparendo.
Ecco perché in questo gennaio il tempo è piuttosto mite ovunque.
Da notare che sulle regioni settentrionali interessate da nebbia le temperature di punta non sono state più elevate di quelle dello scorso inverno, il quale era stato mediamente normale o addirittura più freddo.
Questa premessa è necessaria all’analisi del tempo per i prossimi giorni, in quanto pare nell’aria un ritorno in pieno Atlantico e con massimo sulle isole omonime dell’Anticiclone delle Azzorre.
Non vi descriveremo un vero cambio di rotta dell’inverno, ma una possibile vivacità delle correnti, con un dinamismo più marcato.
Le seguenti analisi sono basate sull’ultima emissione del modello GFS/Ensemble, run 06Z del 14 gennaio 2007.
Per le finalità di questa rubrica consultare “Previsioni a lungo termine con il metodo Ensemble” – https://www.meteogiornale.it/news/read.php?id=7400
15-20 gennaio 2007
Il flusso zonale domina tutta l’Europa con le sue correnti occidentali. Ma l’Europa Meridionale è appena lambita da tale configurazione, oppure ne è estranea grazie ad una calda azione dell’Anticiclone sub-tropicale di matrice africana. Tempo sostanzialmente soleggiato e mediamente molto mite per il periodo.
21-25 gennaio 2007
L’anticiclone delle Azzorre si impone sull’Atlantico e crea un arco verso Nord, collegandosi direttamente con l’Anticiclone polare. Viene a determinarsi una spinta perturbata da NE verso SW, con obiettivo l’Adriatico. Temperatura in marcata diminuzione su molte regioni italiane. Possibili fenomeni depressionari sul Mediterraneo con eventuali nevicate a quote basse. Possibile, ma improbabile, un’azione antizonale con poca neve sul NW italiano; più probabile un episodico föhn con asciutti venti settentrionali.
Temperature in marcata diminuzione, entro le medie del periodo o episodicamente al di sotto.
fine mese gennaio 2007
Volendo esaminare la situazione a lungo termine si nota un ritorno di correnti zonali da NW sull’Italia, con temperatura in ascesa e mediamente miti. L’Adriatico e l’Egeo restano sedi di possibili centri depressionari, alimentati da aria polare marittima. Con l’Anticiclone delle Azzorre svanisce l’alta pressione sub-tropicale mediterranea che ci ha fin qui accompagnati.
Riepilogo
Continua un inverno mediamente mite e zonale, ora più aperto a infiltrazioni di correnti instabili di origine atlantica, a tratti polare.