Prosegue la fase di caldo che attanaglia l’intero stivale, proponendo valori termici ben oltre le medie stagionali. Talvolta persino di 5-7 gradi oltre la soglia della normalità. Ricercarne le cause, dopo numerosi editoriali a proposito, diventa assai facile, tuttavia non ci stancheremo di sottolineare l’eccezionalità di una configurazione barica tipica più di luglio, o agosto, che di settembre.
Quel che più impressiona non è tanto il caldo presente al Centro Sud, laddove le fiammate tardive rappresentano eventi riconducibili al normale passaggio stagionale, piuttosto la cappa che avvolge l’intero Nord peninsulare, laddove, nelle ultime 48 ore, sono stati sgretolati record termici mensili con disarmante facilità. Sapevamo che l’aria calda in quota aveva valori significativi, così come i massimi barici dell’intera struttura anticiclonica, capaci di schiacciare al suolo la colonna d’aria sovrastante, trasferendo così il caldo al livello del suolo.
Ecco allora che, diffusamente, sono stati raggiunti e superati i 30 gradi di massima, addirittura approssimandosi, persino in località vicine ai 1000 m di quota, ai 35 gradi. Mondovì, nel Cuneese, segnava ieri 33,4 gradi di massima; Verona, abbattendo il record di caldo per settembre, superando, di poco, i 33 gradi. Caldo anche nella pianura romagnola, con Ferrara sui 33 gradi. Non andava meglio sul resto del Centro Sud, laddove, tuttavia, non v’è nulla di strano in questo primo scorcio del mese.
Ma la situazione è destinata a subire sostanziali modifiche, identificabili già ieri con l’aumento della nuvolosità sui settori occidentali del Nord, in particolare lungo le Alpi. Qualche temporale ha difatti interessato la Valle d’Aosta, poi l’alta Lombardia e l’Alto Adige.
Situazione generale: l’Italia è ancora interessata da un campo di alta pressione, i cui massimi, tuttavia, tendono a trasferirsi gradualmente verso Nordest. Un calo barico ad Ovest, figlio di infiltrazioni di aria umida oceanica, porterà un ulteriore aumento delle nubi, specie sui settori di Ponente del Centro Nord.
Nubi medio alte, al mattino, saranno presenti su buona parte delle nostre regioni, senza che vi siano peraltro precipitazioni. Soltanto deboli piovaschi potranno interessare i rilievi tra il Piemonte e la Lombardia.
Al pomeriggio avremo invece un ulteriore aumento della copertura nuvolosa, causa l’aumento degli indici d’instabilità sui rilievi e le zone interne. L’aria umida da Ovest favorirà infatti la formazione di celle temporalesche lungo le Alpi, laddove avremo temporali sparsi. Colpite specialmente l’alta Lombardia, l’Alto Adige e i rilievi Friulani. Qualche rovescio potrebbe interessare anche i rilievi valdostani.
Altrove, nonostante le nubi, non sono attese precipitazioni. Nuvolosità che interesserà anche i rilievi del Centro, tuttavia non si prevedono fenomeni significativi. Andrà un po’ meglio al Sud, laddove avremo una maggiore presenza del sole.
Dal fronte termico, atteso un lieve calo termico al Nord, specie lungo l’arco alpino. Le restanti regioni non registreranno particolari variazioni, anche se la maggiore copertura nuvolosa potrà in qualche modo apporre un freno alle temperature massime. Vento ancora debole.