L’elemento saliente a breve termine.
L’Italia si trova in una sorta di palude barica. Le Alte Pressioni si trovano più a nord – sia a ovest che a est – e non riescono a proteggere stabilmente il Mediterraneo centrale. Infiltrazioni d’aria instabile di diversa natura avranno quindi modo di penetrare nella Penisola, generando una spiccata variabilità associata a delle precipitazioni sparse.
L’elemento saliente a medio termine.
La resistenza anticiclonica sull’Europa centrale potrebbe cedere sotto l’avanzata di un’ampia struttura depressionaria alimentata da aria fredda di matrice artica. Il che costringerebbe l’Alta Pressione delle Azzorre a riportarsi in Atlantico, ove sembra destinata a propagarsi in direzione nord e contribuire in tal senso all’ulteriore scivolamento verso sud del nucleo ciclonico.
L’elemento saliente a lungo termine.
La propagazione del Vortice Artico verso sud andrebbe ad accentuare le intrusioni d’aria instabile sino all’Italia, ove il tempo risulterebbe ancora incerto.
Il trend a lungo termine:
Sembra quindi non profilarsi alcun periodo stabile e soleggiato di lunga durata. Probabilmente non mancheranno delle belle giornate, soprattutto al Sud e nelle Isole, ma potrebbero subire quei disturbi legati all’instabilità che si manifesta solitamente nelle ore più calde.
Elementi di incertezza:
Nell’ultimo periodo stiamo assistendo in qualche modo a una certa linearità previsionale. E’ da tempo che i modelli indicano per l’Italia una persistente variabilità, e pur con tutte le variabili del caso, sino a questo momento non vi sono stati errori eclatanti. Riteniamo pertanto assai probabile il manifestarsi della linea evolutiva descritta pocanzi, tuttavia per poter valutare quelli che saranno gli eventuali effetti sulla Penisola occorrerà attendere e le mosse anticicloniche e gli spostamenti del Vortice Polare.
Fattori di normalità climatica:
Analizzando l’andamento termico medio, notiamo come le temperature siano destinate a risalire in settimana, attestandosi su valori non distanti dalla norma stagionale. E’ probabile che nel prossimo periodo non si manifestino sostanziali variazioni, al più si potrebbe assistere a un ulteriore lieve aumento che potrebbe generare qualche valore al di sopra delle medie.
Per quel che concerne il trend precipitativo, ribadiamo quanto asserito nei precedenti editoriali. Ossia sembra destinata a proseguire la fase favorevole all’instabilità, che andrebbe a generare fenomeni soprattutto in zone interne e a ridosso dei rilievi. E ciò rappresenterebbe tutto sommato l’andamento medio del mese di Aprile.
Focus: evoluzione sino al 27 aprile 2010
Nei prossimi giorni avremo condizioni di variabilità, con parziale e temporaneo miglioramento tra venerdì e sabato, quando le precipitazioni dovrebbero risultare più sporadiche e gli spazi di sole decisamente più ampi. Non mancheranno peraltro degli annuvolamenti sui monti e nelle zone interne, tali da causare ulteriori scrosci di pioggia nel corso delle ore più calde.
In seguito si potrebbe assistere a un nuovo incremento dell’instabilità, causato da infiltrazioni d’aria instabile di diversa natura: da un lato verrebbero correnti più fresche da nord, dall’altro si avrebbe la risalita umida dal nord Africa. Un mix che creerebbe i presupposti per la formazione di altri acquazzoni o episodi temporaleschi. Un trend che dovrebbe accompagnarci per vari giorni e che nell’ultima settimana d’Aprile potrebbero vedere prevalere i disturbi di origine artica.
Evoluzione sino al 02 maggio 2010
Il mese di Maggio potrebbe così aprirsi all’insegna dell’incertezza atmosferica e le belle giornate appaiono ancora rimandate a data da destinarsi.
In conclusione.
E’ capitato spesso, in passato, che Aprile si rivelasse piuttosto fresco e instabile. Per ora non mancano certo le precipitazioni e per qualche giorno ha fatto persino fresco. Tutto sommato, però, dal punto di vista termico il mese potrebbe percorrere i binari della normalità.