Volendo avanzare un paragone con le precedenti ondate di caldo, quella che si presenterà attiva la prossima settimana sarà molto più vicina a quella della fine di giugno, piuttosto che alla precedente da poco conclusasi. Difatti quella che si manifestò poco più di una settimana fa risultò di breve durata e le temperature più elevate si registrarono su poche zone della Penisola.
Il caldo che prenderà corpo dalla serata di domenica avrà di sicuro una durata maggiore, paragonabile appunto alla fine del mese precedente. Ed anche gli stessi valori di umidità relativa saranno elevati come lo furono in quella circostanza. Ma ci sarà una sostanziale differenza: i valori di temperatura che con tutta probabilità interesseranno molte delle nostre regioni, Isole maggiori in primis.
Già, perché se da un punto di vista di pura configurazione barica (vale a dire le figure che danno origine alle varie fasi del tempo) avremo similitudini con fine giugno (come del resto in ogni buona onda termica che si rispetti), gli effetti e le zone interessate saranno diverse. Allora fu gran caldo anche e soprattutto sulle regioni settentrionali, specie quelle di ponente. Stavolta pare che i picchi maggiori verranno raggiunti al Centro Sud (versante Tirrenico in pole position) e segnatamente sulle due Isole maggiori.
Ma quel che farà la differenza con un mese fa saranno proprio i valori di temperatura che si toccheranno alla quota altimetrica di riferimento di 1500 metri circa. I 25 gradi saranno quasi normali e localmente si potranno raggiungere (se dovessero trovare ulteriore conferma le carte di previsione, ma dubitiamo che possano cambiare di molto) punte vicine addirittura ai 30 gradi. Il risultato? Considerato che tali valori si registreranno in zone considerate certamente di montagna, nelle pianure, specie quelle più lontane dalle coste, si supereranno con buona probabilità i 40 gradi.
Ma ciò rappresenta un evento tutto sommato normale per il periodo (la storia meteorologica ne è ricca) se consideriamo che l’aria calda proverrà direttamente dalle zone desertiche del Nord Africa (dove proprio in questo periodo si raggiungono i picchi termici più elevati). Ciò che con tutta probabilità renderà il caldo eccezionale saranno i tassi di umidità relativa dell’aria molto elevati, a causa di infiltrazioni più umide associate alla stessa perturbazione situata in prossimità del Portogallo. Tasso d’umidità che renderà il caldo afoso, molto meno sopportabile, con l’indice di calore che potrebbe far segnare localmente valori record di circa 45 °C (non escludiamo valori addirittura più alti su Sardegna e Sicilia).
Ma dopo l’estate di due anni fa il tutto potrà considerarsi sostanzialmente normale, frutto di un nuovo tipo di circolazione differente, dominata sempre più da scambi di calore in senso meridiano. E qualora si volesse ostentare nuovamente il paragone con quella stagione, si sappia che ancora una volta non avrà nessun riscontro reale. Né oggi né a settembre.