Alle medie e alte latitudini del Nord Emisfero prevale una circolazione in quota a 4 onde risonanti, con modesti e spesso effimeri blocchi nel flusso zonale associati a valori di “blocking index” (secondo Tibaldi e Molteni) generalmente inferiori ai 5 m(gr. lat)-1 sulla superficie isobarica a 500 hPa. Al momento il blocco anticiclonico più persistente è situato sull’alto Oceano Atlantico, con “blocking index” di poco superiore ai 5 m(gr. lat)-1. Questo anticiclone bloccante è tagliato alla base da un sempre più intenso “jet stream” polare che pilota un veloce treno di sistemi perturbati dal Nord America orientale all’Europa centro-meridionale.
Alle quote medio-alte, persiste, dai primi di questo mese, una marcata anomalia positiva di geopotenziale sul Canada centro-orientale. L’attività bloccante esercitata da quest’anomalia è però piuttosto debole. Adesso, un’anomalia positiva a 500 hPa, superiore ai 250 m, estesa dalla Baia di Hudson al Lago Superiore sostiene una modesta figura di blocco ad onda molto corta.
E’ ancora presente una moderata anomalia di geopotenziale di segno positivo alle latitudini medie dell’Atlantico. Questa è assecondata da modesti “forcing” di matrice tropicale sostenuti da “cluster” di cellule temporalesche, alimentate dalla persistenza di temperature oceaniche superiori alla norma. Queste forzature si stanno intensificando a causa dell’allontanamento, verso l’Africa orientale e l’Oceano Indiano occidentale, della fase inattiva dell’oscillazione intrastagionale tropicale MJO (“Madden Julian Oscillation”) associata ad una vasta area di soppressione dell’attività convettiva.
La fase attiva della MJO, ora molto intensa e correlata a notevole attività temporalesca, sta raggiungendo il Pacifico tropicale occidentale. Nel breve-medio termine, in quel settore del Pacifico, si formeranno dei cicloni tropicali che potrebbero colpire l’Australia nord-orientale, le isole del Mar dei Coralli, la Melanesia meridionale, le Filippine e le coste sud-orientali dell’Asia.
L’ingresso nella fascia intertropicale pacifica della MJO attiva, sta già determinando delle anomalie positive di geopotenziale nell’alta troposfera ad est del Giappone. Nei prossimi giorni queste anomalie tenderanno ad intensificarsi ed a propagarsi rapidamente verso nord. I “forcing” di matrice tropicale alimenteranno, nel medio termine, “blocking” anticiclonici nella media e alta troposfera sull’estremità orientale della Siberia, “bypassati” dalla corrente a getto polare in fase di “split”.
Di conseguenza, più a valle, un vistoso affondo del vortice polare si manifesterà sul Pacifico centrale favorito dalla presenza di anomalie termiche negative sulla superficie oceanica.
Lo sviluppo di profonde saccature al centro dell’Oceano Pacifico incoraggerà la crescita di una vasta onda planetaria anticiclonica agganciata al “forcing” orografico delle “Rocky Mountain” e sostenuta dalle anomalie termiche positive del Pacifico più orientale.
Grandi onde planetarie risonanti si svilupperanno sullo scenario atlantico ed euro-asiatico in risposta al notevole incremento del disturbo meridiano troposferico nel comparto pacifico-americano.
Un blocco anticiclonico ad onda lunga, favorito dal “forcing” orografico tibetano, si stabilirà sull’Asia centrale. “Blocking” anticiclonici pulsanti in senso meridiano interesseranno l’Oceano Atlantico, favoriti dai moderati “forcing” di matrice tropicale sopraccennati.
Nel complesso, quindi, alle medie e alte latitudini del Nord Emisfero dovrebbe ancora prevalere una “wave4 pattern” nella circolazione troposferica.
Una circolazione emisferica a quattro onde risonanti è abbastanza frequente e relativamente stabile in questo periodo dell’anno, ma gli scambi meridiani troppo accentuati renderanno ben presto instabile questa configurazione di flusso.
Inoltre, il promontorio anticiclonico atlantico con radici sub-tropicali riuscirà solo in parte a contrastare il nastro di correnti occidentali perturbate esteso dal Nord-America orientale al Vecchio Continente, mentre la progressiva migrazione verso est della MJO ostacolerà lo sviluppo meridiano delle saccature del Pacifico centrale.
Di conseguenza, nel lungo termine, il leitmotiv caratterizzante la circolazione della prossima settimana risulterà notevolmente modificato.
Verso la fine di questo mese, probabilmente, nel comparto atlantico si assisterà ad un consolidamento delle alte pressioni sub-tropicali, mentre tenderà a svilupparsi un vasto VP in quota su Groenlandia e Atlantico nord-occidentale. Vigorosi “jet streams” del fronte polare dovrebbero svilupparsi tra queste due figure dinamiche contrapposte pilotando, attraverso l’Atlantico, diversi sistemi perturbati che avranno come bersaglio, principalmente, l’Europa centro-meridionale e il bacino del Mediterraneo.