SICCITA’ AGLI SGOCCIOLI – Le abbondanti precipitazioni di questa prima decade di maggio sono un’ulteriore linfa preziosa in vista dell’estate e hanno scongiurato i timori di gravi conseguenze in vista dell’estate. Dopo la lunghissima siccità, il nuovo trend più piovoso è iniziato da circa un mese: ad aprile, secondo le rilevazioni dell’Istituto ISAC-CNR, è caduta mediamente il 39% di pioggia in più rispetto alla media del periodo di riferimento 1970-2000, con valori ancora più alti nel Settentrione. Queste piogge abbondanti finalmente hanno dato ossigeno, dopo un mese di marzo con precipitazioni dimezzate (-52%) ed un inverno asciutto (-23%), per evitare il rischio di siccità estivo che aveva allarmato soprattutto le regioni del nord, ma anche la Toscana e l’Umbria dove le precipitazioni continuano ad essere in parte insufficienti.
TRACIMA IL MAGGIORE INVASO DELLA ROMAGNA – La siccità sembra aver chiuso il cerchio anche per quanto concerne la Romagna: l’invaso di Ridracoli ha superato il livello massimo e ha iniziato il 7 maggio a tracimare attraverso una cascata di 103,5 metri che precipita nell’alveo del fiume Bidente. Secondo l’ultimo rapporto della diga, l’invaso ha superato i 33 milioni di metri cubi di acqua arrivando a sfiorare quota 33 milioni 135mila, mentre il massimo che può contenere è di 33.060 metri cubi. La diga di Ridracoli, costruita a partire dalla metà degli anni Settanta, rappresenta il principale serbatoio d’acqua potabile dell’acquedotto della Romagna: esso provvede infatti a fornire mediamente circa il 50% dell’acqua distribuita sull’intero territorio.