CORRENTE FREDDA TAGLIA IN DUE L’EUROPA – Una vasta circolazione depressionaria si protende dal Mar di Norvegia verso il comparto balcanico e parte dell’Italia: al suo interno affluisce aria decisamente fredda, che ha portato condizioni di diffusa instabilità nel cuore del Continente e nevicate a quote molto basse sul comparto alpino orientale. Questa lama depressionaria, in gergo chiamata saccatura, si frappone alle circolazioni d’aria più calda presenti sulla parte sud-occidentale del Continente, in corrispondenza della Penisola Iberica, e più ad oriente, tra la Turchia, il Mar Nero e la Russia Meridionale.
CODA DEL FRONTE TRANSITA SULL’ADRIATICO – Dopo aver interessato le regioni di Nord-Est dell’Italia, la coda sistema frontale legato alla saccatura nord-europea sta transitando lungo le regioni adriatiche, alle prese in queste ore con un vistoso peggioramento e un nuovo calo delle temperature derivante dall’aria fredda da nord che sospinge il sistema nuvoloso. Il clou del calo termico avverrà nella notte e la residua instabilità post-frontale potrà portare spruzzate di neve sui rilievi montuosi appenninici del versante adriatico fino a quote attorno ai 1400-1500 metri, come già avvenuto nel precedente peggioramento d’inizio settimana.
NORD ITALIA DIVISO DAL PUNTO DI VISTA METEO Vi abbiamo già riferito delle nevicate che si sono verificate sulle Alpi Orientali, fino a quote sensazionali per il periodo, con imbiancate anche a 1000 metri d’altitudine: tali precipitazioni sono state causate dal travaso di un sistema frontale a carattere freddo, che si è riversato verso il Triveneto e l’Emilia dove, in pianura, non sono certo mancate precipitazioni a carattere di rovescio o temporale. Sul resto del Settentrione hanno invece dominato ampie zone di sereno, per effetto dell’intrusione d’aria più secca dall’Arco Alpino, con effetto foehn che ha portato cieli tersi e clima più gradevole.