Possiamo gettare, tanto per rompere degli schemi che si prospettano consolidati, delle ipotesi circa “l’iter” che certe figure bariche, dopo un super lavoro in “verticale”, compiono e come si prospettano dopo la loro massima fase di maturità.
Certamente nei prossimi giorni, almeno sino al 23 del c.m., non sembrano palesarsi dei grandi mutamenti circa le strutture pressorie nel comparto del Mediterraneo. Un anticiclone di natura sub tropicale, non molto deciso nella sua affermazione verso il settore centro orientale del nostro Mare, sembra non assumere dei caratteri di persistenza. La sua formazione deriva da una ondulazione delle correnti del medio Atlantico, non molto marcate, che a seguito di un flusso zonale, mite, provoca un aumento dei geopotenziali sul settore centro occidentale dell’Europa. Si tratta comunque di una struttura non robustissima ed in grado di produrre per una decina di giorni, forse anche meno, una situazione di stabilità con residue infiltrazioni di aria più umida e temperature primaverili.
E’ proprio il disegno di questa struttura, molto schiacciata verso sud e non “invincibile”, che evidenzia, nella sua fase di massima attività, una esposizione alquanto precaria e sempre soggetta ad erosioni da parte di aria più fredda che rimarrà confinata sull’Europa più settentrionale, settore di nord est.
Il suo non perentorio spostamento verso levante sarà probabilmente impedito da infiltrazioni di aria più fredda che continuerà ad agire, causa una residua attività del vortice polare, sul settore orientale del nostro Continente.
Per ora, sebbene esistano delle timide “frequentazioni”, sul lunghissimo raggio, si potrebbe desumere che, dopo una stasi di tale figura pressoria tra la Penisola Iberica e parte occidentale del Mediterraneo, tale anticiclone possa essere aggredito da nuovi impulsi freddi, sul suo bordo nord orientale, tali da farlo regredire e ritirare nuovamente verso ovest.
Tuttavia, data l’immensa situazione temporale considerata, non si possono evidenziare in “chiaro” i dettagli circa l’evoluzione che compirà questa figura barica. Vi sono “suggerimenti” che lo vedrebbero nuovamente tentare un “raid dinamico” verso nord.
Solo una possibile tendenza supportata da elementi osservativi al momento molto deboli e che trovano la loro logica nelle fasi di distensione e progressione dinamica che le figure di “alta” compiono in un raggio temporale più o meno lungo. Con questo non si vuole intendere che tornerà il freddo ed il gelo, ma segnalare solo che, la futura presenza anticlonica, non si mostra particolarmente “inossidabile”.