Ci troviamo dinanzi ad un profondo cambiamento evolutivo: solo qualche giorno fa sembrava che una buona fetta della prima decade di novembre potesse essere segnata dal dominio di un’alta pressione di blocco sul cuore del Mediterraneo, mentre ora sembra che la forza d’urto dell’Atlantico possa determinare un primo peggioramento già nel Ponte d’Ognissanti, con bel tempo quindi non più assicurato come si presumeva.
Andiamo per gradi: l’alta pressione (distesa tramite ponte di Weijkoff fra l’Iberia e la Russia) già in questo week-end soffrirà la presenza di un mulinello instabile centrato sul vicino Nord Africa, ma ad inizio settimana il ponte stabilizzante verrà reciso da un nuovo affondo perturbato atlantico in corrispondenza del comparto iberico. La propaggine anticiclonica presente sull’Italia tenderà in tal modo ad indietreggiare verso est, così da dare spazio alle prime infiltrazioni d’aria umida atlantica con progressivo cedimento barico a tutte le quote.
Una prima ondulazione ciclonica in quota sembra in grado di portarsi sul Mediterraneo Centro-Occidentale fra martedì e mercoledì, così da stimolare una ciclogenesi in grado di scatenare un parziale peggioramento meteo sui versanti occidentali dell’Italia, dapprima in Sardegna e poi anche sulle regioni di Nord-Ovest, localmente la Toscana ed i versanti tirrenici. Prende dunque forma l’ipotesi di un Ponte d’Ognissanti già in parte rovinato dalle prime schermaglie instabili atlantiche, ancor prima che entri in scena la ruota ciclonica centrata sulle Isole Britanniche, che da metà settimana potrebbe insidiare in modo ancor più deciso il meteo sull’Italia.