Il bilancio provvisorio del passaggio dell’uragano Tomas su Haiti è salito a 6 morti e due dispersi, oltre a 11 feriti, secondo quanto dichiarato dalle autorità locali nella mattina (ora locale) di sabato 6 novembre. Tomas è stato nuovamente declassato a tempesta tropicale, ma questo non gli ha impedito di portare forti piogge sul paese. Almeno 45 abitazioni sono state distrutte, 18000 persone sono state evacuate. I danni maggiori si sono avuti nella città di Leogane, dove l’acqua è alta anche più di un metro, e nei suoi dintorni. Le inondazioni aumentano il rischio di espansione dell’epidemia di colera, che ha già contagiato oltre 6700 persone, delle quali 440 sono morte. Alle 15 GMT di sabato 6 novembre, Tomas aveva oltrepassato Haiti, le isole Turks and Caicos e le Bahamas sudorientali, la “tropical storm” era centrata in Atlantico a 23,1°N 70,6°W, accompagnata da venti sostenuti fino a 100 km/h. La tempesta si muoveva verso nord/nordest, secondo le previsioni si dirigerà domenica verso est/nordest, senza interessare ulteriori terre emerse, indebolendosi.
Oltre che ad Haiti, Tomas ha portato piogge intense anche a Cuba (nella parte est dell’isola) e nella Repubblica Dominicana. Tra le 12 GMT di venerdì e la stessa ora di sabato, 125 mm a Punta De Maisi (Cuba), 88 all’Aeropuerto de la Romana (Rep.Dominicana), 71 a Santo Domingo (Rep.Dominicana).
Una frana, causata da forti piogge, ha ucciso almeno 20 persone in un sobborgo di San Jose, la capitale del Costa Rica. Un certo numero di persone sono ancora disperse in seguito alla frana nel quartiere occidentale di San Antonio de Escazu. Dal pendio di una collina, tonnellate di roccia e terra sono franate sulle case sottostanti. Il governo del Costa Rica sta prendendo in considerazione l’eventualità di dichiarare lo stato di emergenza nazionale. I soccorritori sono alla ricerca di sopravvissuti nel quartiere. La zona, frequentata da escursionisti e rocciatori, è stata interessata da piogge eccezionali nei giorni scorsi. La presidente Laura Chinchilla ha chiesto aiuto ai paesi vicini per raggiungere le zone remote del paese che sono stati inondate a causa della tempesta. Centinaia di persone nella capitale e lungo la costa del Pacifico sono stati spostati in alloggi temporanei a causa delle inondazioni. Le piogge probabilmente hanno danneggiato anche diverse grandi aree di coltivazione del caffè in altopiani del Costa Rica. Il National Meteorological Institute ha detto che da martedì 2 a giovedì 4 novembre, l’equivalente di tre volte la media delle precipitazioni per tutto novembre è stato registrato nell’area del Pacifico.
Piogge torrenziali anche a David, nella parte sudoccidentale di Panama, dove sono caduti 209 mm di pioggia tra le 6 GMT di giovedì 4 e la stessa ora di sabato 6 novembre.
La tempesta tropicale Jal, ormai evoluta a ciclone, rappresenta una seria minaccia per gli stati di Tamil Nadu e Andhra Pradesh, in India sudorientale. Alle 12 GMT di sabato 6 novembre, Jal era ancora in pieno Golfo del Bengala, centrato a 11,0°N 84,9°E e accompagnato da venti sostenuti fino a 120 km/h (categoria 1). La tempesta si muoveva verso nordovest a 12 km/h, le previsioni sono di un lieve rinforzo dei venti e di un impatto che dovrebbe avvenire, ancora come categoria 1, ma con venti fino a quasi 140 km/h, poco a nord di Chennai (Madras) intorno alle 18 GMT di domenica. Alto il rischio, oltre che di piogge intense e di venti distruttivi, di una poderosa “storm surge”. Le bande nuvolose periferiche al ciclone hanno già provocato sabato piogge intense sulla costa est dell’India e su quelle dello Sri Lanka, dove molte scuole sono state chiuse e dove ai pescherecci è stato consigliato di non prendere il mare.
Piogge intense sulle Filippine sabato 6 novembre. Tra le 12 GMT di venerdì e la stessa ora di sabato, 95 mm a Casiguran, 89 a Infanta, 73 a Tuguegarao, 70 a Itbayat.
Temperature molto elevate nel sud del Pakistan sabato 6 novembre, con queste massime: Nokkundi 37,2°C, Chhor 36,7°C, Karachi 35,8°C, Sibi 34,4°C, Nawabshah 34,0°C. 30,5°C la media delle massime di novembre di Karachi e Sibi, 31,6°C quella di Nawabshah.
Temperature ampiamente sopra media sabato 6 novembre in Turchia, a Cipro e nei Balcani. In Turchia, Silifke 29,6°C, Adana 29,3°C, Anamur 27,9°C, Mersin 27,0°C, Urfa e Antalya 26,9°C. A Cipro, Lefkoniko 30,3°C, Tymbu/Nicosia 28,9°C, Famagosta 27,7°C, Larnaca 27,0°C. Nei Balcani, Gevgelija (Macedonia) 26,6°C, Vidin (Bulgaria) 26,4°C, Lom (Bulgaria) 26,2°C, Negotin (Serbia) 25,9°C, Drobeta Turnu Severin (Romania) 25,4°C, Plovdiv (Bulgaria) 25,0°C, Tuzla (Bosnia) 24,6°C. Alcune medie delle massime di novembre: Antalya 20,9°C, Urfa 18,6°C,. Larnaca 22,1°C, Lom 9,6°C, Tuzla 11,0°C.