Sul Sonnblick (Alti Tauri, Austria, m 3105) ci sono (dati del 3 giugno) la bellezza di 665 cm di neve, senz’altro farà fatica a fondere tutta quest’estate, nel 2009 a fine settembre ci furono solo un paio di giorni senza neve compatta al suolo. Spiccano anche i 115 cm all’Alpinzentrum Rudolfshuette (m 2304), dove i 161 mm caduti tra le 18 GMT del 30 maggio e la stessa ora del 3 giugno sono stati in gran parte nevosi, a inizio periodo la neve era alta solo 46 cm. In questo inizio giugno anche alla Zugspitze (m 2962, tetto della Germania) c’è molta neve (340 cm alla sera del 3 giugno), normalmente fonde del tutto verso la prima metà di agosto, dipenderà ovviamente dalle temperature delle prossime settimane.
Un’altra faccia delle nevicate sulle Alpi Bavaresi e sui Tauri sono le piogge intense che negli ultimi giorni hanno ingrossato i fiumi austriaci e bavaresi (Danubio compreso) e hanno fatto scattare lo stato d’allarme in Repubblica Ceca. Tra le 12 GMT di giovedì e la stessa ora di venerdì, 44 mm a Lysa Hora, che diventano 118 nelle ultime 96 ore.
Nuove inondazioni, dopo quelle dello scorso mese di maggio, in Polonia, dove i fiumi (anche la Vistola) sono ingrossati, alcuni sono tracimati, e migliaia di persone sono state evacuate (oltre 2000 solo a Sandomierz). Tra le 12 GMT di giovedì e la stessa ora di venerdì, 88 mm a Kasprovy Wierch, 85 a Nowy Sacz, 67 a Tarnow, 62 a Krosno, 55 a Zakopane, 29 a Lesko, 26 a Cracovia. Nelle ultime 96 ore, 204 mm a Kasprovy Wierch, 185 a Zakopane, 150 a Nowy Sacz, 145 a Tarnow. Piogge torrenziali anche in Slovacchia, con la città di Kezmarok alluvionata e centinaia di evacuati a Bardejov e Presov. Tra le 12 GMT di giovedì e la stessa ora di venerdì, 66 mm a Strbske Pleso (128 mm in 96 ore), 61 a Liesek, 54 a Poprad, 38 a Lucenec e Lomnicky Stit, 36 a Kosice.
Venerdì 4 giugno il caldo è dilagato dalla Turchia orientale (Urfa 39,0°C, Diyarbakir 38,7°C, Siirt 38,0°C) verso tutto il Caucaso e la Russia meridionale. In Armenia, Yerevan 36,5°C, in Azerbaigian 35,9°C a Gyanja e 35,6°C a Geokchay, in Georgia 35,5°C a Tbilisi, 35,0°C a Aspindza. In Russia, Alexandrov-Gaj 37,6°C, Jaskul 36,6°C, Budennovsk 36,5°C, Samara e Verhnij Baskuncak 35,1°C.
Caldo intenso anche in Kazakhstan centro-occidentale venerdì: Dzhambeity 38,4°C, Ganjushkino 38,3°C, Taipak 38,0°C, Furmanovo 37,8°C, Akkudukk 37,1°C, Novyj Ushtogan 36,4°C.
Giovedì 3 giugno era invece stato molto caldo in Bielorussia, con numerose massime oltre i 28°C e qualche punta sui 30°C: Polock 30,1°C, Gomel 30,0°C, Lida, Zitkovici e Zlobin 29,8°C, Dokshitsy 29,7°C, Minsk 29,6°C, Vitebsk 29,5°C. 22,8°, 21,3° e 21,1°C le medie delle massime di giugno a Gomel, Minsk e Vitebsk.
Primi 50°C nella penisola arabica, con i 50,0°C di Mitribah (Kuwait) di venerdì 4 giugno. C’è sempre qualche dubbio sull’affidabilità di questa stazione, sempre più calda di quelle limitrofe, ma con differenza inferiore agli anni scorsi. Sempre in Kuwait, Jahra 48,9°C, Sulaibiya 48,8°C, Abdaly 48,7°C, Minagish 47,5°C. 45,6°C a Kuwait International Airport, contro i 43,5°C della media delle massime di giugno.
Molto caldo venerdì anche in Iran e Iraq. In Iran, Ahwaz 47,6°C, Dezful 47,0°C, Masyed-Soleyman 46,5°C, Abadan 46,0°C. 43,3° e 43,7°C le medie delle massime di giugno ad Abadan e Dezful. In Iraq, Karbala 47,5°C, Semawa 47,2°C, Baghdad e Najaf 47,0°C.
Fresco sulla costa senegalese e mauritana. Giovedì 3 giugno, massime di soli 25,0°C a Nouakchott e 24,7°C a Nouadhibou, in Mauritania, in Senegal 27,8°C a Saint Louis e 27,6°C a Dakar, tutte con alta umidità e cielo a tratti nuvoloso per la predominanza delle correnti umide oceaniche. Si tratta di valori 3°/5°C inferiori alle medie stagionali.
-4,8°C la minima di giovedì 3 giugno a Churchill, in Manitoba (Canada), freddissimo paesino bersagliato dalle discese artiche a 58°N di latitudine a livello del mare, ancora con la neve al suolo, ma è un fatto normale, è successo varie volte che abbia nevicato anche a inizio luglio. Churchill è sulle rive della Baia di Hudson ed è proprio il pack ancora presente a inizio estate a favorire la persistenza del gelo. 1,4°C la media delle minime di giugno a Churchill, -5,1°C quella di maggio.
Il ciclone Phet, contrariamente alle previsioni emesse giovedì, venerdì 4 giugno ha toccato terra sull’Oman, attraversando la parte sudorientale del paese come ciclone dapprima di categoria 2, quindi di categoria 1. Alle 12 GMT di venerdì 4 giugno era un “categoria 1” della scala Saffir-Simpson, con venti sostenuti fino a 120 km/h, centrato a 22,9°N 59,5°E, appena tornato in mare aperto. Il ciclone, secondo le previsioni, continuerà a spostarsi verso est-nordest, indebolendosi e diventando semplice “tropical storm”, rimanendo comunque una minaccia per le zona costiere del Pakistan, in particolare per l’area molto abitata intorno a Karachi. Attualmente esiste infatti il rischio che la tempesta impatti a nordovest di Karachi, ancora come “tropical storm”, nel pomeriggio/sera di domenica prossima, ma la previsione è da confermare.
Phet ha portato piogge molto intense in Oman venerdì 4 giugno. Tra le 18 GMT di giovedì e la stessa ora di venerdì, 236 mm a Jabal Shams (a 3000 metri), 110 a Qaboos, 89 a Seeb Int.Airport, 59 a Samail, 54 a Joba.