La tranquillità dal punto di vista meteo non andrò molto di moda in questa seconda parte di Aprile che sta per avviarsi, tanto che nemmeno l’intervallo di maggiore stabilità, inizialmente prospettato per il week-end, dovrebbe realizzarsi. Gli spifferi d’aria fresca in quota, di natura continentale, limiteranno il tentativo dell’anticiclone britannico di infiltrarsi con decisione fra le maglie del Mediterraneo Centro-Occidentale per apportare benefici effetti in termini di stabilità e bel tempo.
Nelle due mappe che seguono in basso possiamo osservare l’evoluzione prospettata dai due principali modelli matematici (le europee ECMWF e le americane GFS) per la giornata di sabato: entrambe le ipotesi convergono verso una maggiore importanza degli spifferi d’aria fredda dall’Europa Centro-Orientale, in scorrimento sul bordo meridionale dell’anticiclone britannico, che andranno ad alimentare un piccolo vortice freddo in quota sui mari italiani. La costante presenza della depressione nei pressi del Portogallo sarà un ulteriore ostacolo per l’espansione dell’anticiclone atlantico, mentre il cuneo anticiclonico sub-tropicale non sarà lo stesso in grado di risalire verso le nostre regioni, ove pertanto si attende l’insistenza di una lacuna barica presa di mira da un mulinello d’aria fresca.
Focalizzando maggiormente l’attenzione sull’Italia, in questa mappa GFS a maggiore risoluzione per sabato si nota il vortice freddo in quota collocato tra il Golfo del Leone ed il Mar Ligure, supportato da un’isoterma di -26°C all’altezza isobarica di 500 hPa. In poche parole, nonostante la tenue presenza anticiclonica nei bassi strati, sarà proprio questo mulinello d’aria fredda in quota, nel caso in cui venga confermato, a favorire l’instabilità sull’Italia, anche se al momento è troppo presto per intuire quali saranno le zone maggiormente a rischio di acquazzoni.
Un aspetto finale di cui tener conto per l’evoluzione meteo della fase finale della settimana sarà legato ad una significativa ripresa delle temperature per quanto concerne il Centro-Nord dell’Italia, attualmente ancora penalizzato dal lago d’aria fredda recentemente giunto dalle latitudini baltico-scandinave. L’incremento termico, come possiamo apprezzare nella mappa in basso, non interesserà il Sud, già attualmente influenzato da masse d’aria relativamente miti, e si avrà così una maggiore uniformità termica lungo il nostro Stivale.