La grossa muraglia anticiclonica nord-occidentale, che solo ieri riusciva a controllare i nuovi attacchi artici, oggi viene abbattuta da una veemente intromissione gelida polare.
Xavier, vortice ciclonico a 1015 hPa, si frappone tra Xenia, picco anticiclonico oceanico a 1039 hPa in traslazione sopra la Scozia e Wiebke, alta pressione a 1029 hPa in ritirata verso la Russia centrale.
Intanto, questo nuovo apporto gelido comporta nuovi benefici strutturali a Wimar, radicata depressione polacca a 1014 hPa. Le formazioni occlusive si irrobustiscono, abbracciando le coste baltiche.
Contemporaneamente, le ondulazioni bariche a 1008 hPa presenti sopra il Mediterraneo centrale continuano nella loro azione instabile, coinvolgendo nuovamente le Regioni meridionali italiane e la Grecia.
Accanto ai Territori occidentali, sempre ben protetti meteorologicamente dalla campana anticiclonica atlantica, si sviluppa una situazione atmosferica complicata dettata da forti circolazioni cicloniche. I settori centro-orientali del Continente sono dominati da fredde turbolenze.
Sopra la Danimarca, sino al centro della Germania, si osserva con nitidezza una grossa lingua gelida di provenienza polare in veloce discesa meridiana.
Il nuovo apporto gelido portato in dote da questa saccatura aumenta la carica refrigerante della depressione polacca. Nubi a strati invadono tutto il settore austro-ungarico ricoprendolo di fitte nevicate, neve che raggiunge i lontani confini settentrionali ellenici.
Il richiamo della fredda circolazione atmosferica balcanica soffia con continuità sull’Italia, conservando temperature invernali. Nel frattempo, le depressioni mediterranee insistono nella loro opera pluviometrica aggredendo con forti rovesci, a tratti temporaleschi, la Sicilia e le coste ioniche italiane, sino a protrarsi su quelle occidentali greche.