La depressione Volker ed i due tronconi di Ulysses si fondono in un’unica ed imponente formazione ciclonica. I valori pressionari varianti attorno i 1005 hPa sovrastano l’intera porzione centrale del Continente.
Questo vasto nucleo occlusivo viene aggredito dai 4 punti cardinali: a nord Teresa, estesa superficie altopressionaria (1017 hPa), si estende dall’Islanda occidentale sino alla Finlandia; ad est Steffi, possente ed inamovibile anticiclone russo a 1018 hPa; a sud si mette in mostra la risalita anticiclonica nordafricana con i suoi 1017 hPa; ad ovest arriva arrembante l’anticiclone azzorriano forte dei suoi valori superi a 1020 hPa. Un vero accerchiamento.
L’Italia subisce ancora l’influenza occlusiva della parte meridionale di Ulysses, ma si appresta ad essere riconquistata dall’alta pressione mediterranea.
Nubi basse e cariche di pioggia offuscano i cieli mitteleuropei. Dal Mare del Nord sino alle Regioni settentrionali italiane è predominio ciclonico. Gli scontri di massa sono molto estesi e temporaleschi, costatando il progressivo avvicinamento “multidirezionale” anticiclonico.
L’alta pressione azzorriana, dopo essere arrivata sopra la Penisola Iberica, deve subito impegnarsi a contrastare il nuovo tentativo di aggressione frontale fredda nordatlantica, testimoniata dalla fredda lama nuvolosa che lambisce le coste orientali irlandesi.
Ad oriente Steffi governa prepotentemente. Il muro eretto a difesa dei cieli limpidi orientali segna nettamente il confine con la profonda massa ciclonica centrale continentale.