Di recente abbiamo sottolineato la sterzata dei modelli matematici sul lungo termine, in merito ad una smentita della lunga fase anticiclonica che poteva arrivare addirittura a concludere il 2008. Anche questa mattina troviamo invece una fase anticiclonica relativamente timida e temporanea, pronta a subire un ridimensionamento proprio in corrispondenza delle festività natalizie.
Risulta pertanto molto interessante scorgere quali sono le ultime novità presente dai due principali modelli matematici, con l’attenta lettura delle didascalie presenti al di sotto di ogni immagine. Iniziamo dalle GFS, che con il run dalle 06 hanno leggermente attenuato e posticipato l’ingresso freddo atteso sul lato orientale della Penisola già a partire dai giorni 23 e 24, in quanto la traiettoria della saccatura sarà ancor più diretta sui Balcani.
Non viene smentita l’evoluzione per i giorni 25 e 26, quando l’Anticiclone euro-atlantico migrerà a latitudini ancor più settentrionali, andando a ricongiungersi con una cellula anticiclonica termica presente sulla Russia. In questo modo il lago gelido presento sull’area balcanico-danubiano sarebbe attratto con moto retrogrado in direzione dell’area mediterranea. A questo proposito sono eloquenti le conferme del modello americano: si nota l’incursione gelida fare ingresso sul Nord Italia e l’interazione con aria più mite mediterranea potrebbe generare una ciclogenesi tra Basso Tirreno ed Isole, con conseguente maltempo al Centro-Sud. Ma anche al Nord potrebbero giungere dei fenomeni, nevosi fino al livello del mare: si tratta di un’evoluzione peraltro non così dissimile a quella del 13 Dicembre 2001, quando un nucleo freddissimo proveniente dai Balcani fece ingresso sul Nord Italia, con autentiche bufere di neve fino in pianura.
Ed ecco le ECMWF di Reading: il prestigioso modello europeo conferma un’evoluzione sostanzialmente non dissimile da quella appena analizzata del modello americano. In breve, le carte inglesi propendono per una maggiore importanza della prima irruzione fredda quasi del tutto sterile che, nei giorni pre-natalizi, lambirà le zone orientali italiane. A seguire, lo schema evolutivo fra il 25 ed il 26 non rimarca delle differenze particolari con il GFS ed il secondo intenso nucleo freddo, diretto verso l’Italia, potrebbe sfondare sulle regioni settentrionali, garantendo un’evoluzione spettacolare per il giorno di Santo Stefano.