Partiamo dal presupposto che non dobbiamo stupirci. Marzo, sebbene proprio oggi stia iniziando la Primavera astronomica, è capace di proporre scenari meteo climatici invernali pazzeschi. Persino aprile ne è capace, ma questo è un altro discorso.
Focalizziamoci sui prossimi 10 giorni. Appurato che il riassetto barico in atto è dovuto all’indebolimento del Vortice Polare (anche se lo smantellamento definitivo dovrebbe manifestarsi nella prima metà del prossimo mese), possiamo affermare che la prossima settimana sarà fredda. Addirittura molto fredda.
Ne hanno già parlato i colleghi, ma se il nucleo gelido russo dovesse realmente impattare le nostre regioni – restano insidie previsionali circa l’esatta traiettoria d’ingresso – potrebbe nevicare a bassissima quota. Addirittura persino sulle coste adriatiche. Ma a prescindere dal transito più o meno settentrionale, o più o meno meridionale, il risultato modellistico è univoco: farà freddo.
Qui però ci stiamo già proiettando oltre, direzione fine marzo. Cosa succederà dopo che il nucleo gelido avrà lasciato le nostre regioni? I centri di calcolo internazionali offrono soluzioni diverse: l’americano GFS punta alla riapertura della porta atlantica e in presenza di un Mediterraneo “ciclonico” potrebbe aprirsi un periodo prolungato di maltempo. L’europeo ECMWF, oggetto di questa analisi, va in un’altra direzione.
La mappa che abbiamo scelto ci fa vedere quelle che potrebbero essero le anomalie termiche negli ultimi 2 giorni di marzo. Stiamo parlando come consuetudine di anomalie a 850 hPa, ovvero a circa 1500 metri di quota e si tratta di deviazioni rispetto alla media trentennale 1979-2010. Si nota subito, senza troppe difficoltà, una possente irruzione artica destinata a inglobare gran parte dell’Europa, compreso il bacino del Mediterraneo.
Poco a nord dell’arco alpino parliamo di anomalie di circa 10-12°C (le aree in viola), su di noi dovrebbero attestarsi mediamente tra i 4 e i 5°C, con scostamenti verso il basso e verso l’alto. Ma a prescindere dall’entità del freddo, è la dinamica che conta. Dovesse realizzarsi, si tratterebbe di un altro importante colpo di coda dell’Inverno. E potrebbe non essere finita.