Attenzione, le sorprese invernali fuori stagione non sembrano essere assolutamente finite. Il meteo d’inizio aprile potrebbe essere propizio per nuove discese d’aria fredda verso il Mediterraneo, come conseguenza del fisiologico indebolimento del Vortice Polare.
Eh sì, possiamo dire che il Vortice Polare, a causa della sua eccessiva foga, è stato condizionante in senso negativo per l’inverno, in quanto la forza costante del flusso zonale non ha consentito al freddo artico di riversarsi, attraverso i caratteristici scambi meridiani, verso le medie latitudini.
Ora invece, al contrario, le ripercussioni del final warming, con relativo indebolimento del Vortice Polare a partire dalla stratosfera, potrebbero condizionare l’andamento della primavera, come peraltro era successo anche lo scorso anno.
Non ci dobbiamo quindi soprendere se, dopo l’incursione gelida russo-siberiana degli ultimi giorni, ci fossero altri episodi invernali tardivi. In tal senso, le proiezioni dei modelli meteo confermano la possibilità di nuove irruzioni fredde sul Vecchio Continente nel medio e lungo periodo.
Tra domenica e i primi giorni della prossima settimana verrà veicolata una nuova discesa fredda artica dalla Scandinavia verso l’Europa Centro-Occidentale, in scorrimento lungo il bordo orientale di un anticiclone sbilanciato sul Nord Atlantico con massimi di pressione posizionati tra Irlanda e Islanda.
Questa discesa fredda andrà poi a sfogarsi verso la Francia, il Golfo di Biscaglia e parte della Penisola Iberica, interessando solo marginalmente l’Italia dove parte di quest’aria artica riuscirà a penetrare sulle regioni settentrionali dalla Porta della Bora.
Avremo un raffreddamento abbastanza moderato e fugace, mentre una più imponente discesa artica potrebbe realizzarsi nel primo scorcio d’aprile, in particolare tra i giorni 3 e 4 con interessamento dei meridiani centrali europei e del Mediterraneo.
Questa colata artica si realizzerebbe per l’allungamento dell’anticiclone atlantico lungo i meridiani, una tipica situazione invernale. Se dovesse realizzarsi tale evoluzione, l’Italia potrebbe vivere una nuova fase fredda, propizia anche a nevicate a bassa quota e con il rischio di nuove gelate tardive, purtroppo dannose.
Rammentiamo che le previsioni meteo con validità sino a 5 giorni hanno una maggiore affidabilità, mentre questa decresce man mano che ci allontaniamo nel tempo.
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