PROBABILE EVOLUZIONE METEO 26 FEBBRAIO – 4 MARZO
Da tempo c’erano i segnali che prospettavano la possibilità dell’avvento di condizioni meteo invernali. Or ora queste tendenze si stanno concretizzando. Ma se fino a qualche tempo fa non si parlava di freddo ingente, tantomeno del gelo, ultimamente siamo stati costretti a rivedere un po’ le cose. Non poteva capitare altrimenti, visto l’autentico ribaltone dei modelli matematici di previsione.
Guardando in prospettiva la situazione diverrà esplosiva in Russia, poi sull’Europa orientale. Qui transiterà una massa d’aria gelida, da loro sarà gelo vero, capace di far precipitare tali aree del continente nel più crudo degli inverni di questi anni.
Ma ecco, che il gelo potrebbe provare ad affacciarsi verso l’Italia. In merito ci sono due ipotesi contemplabili: o il passaggio a nord delle Alpi o un più diretto coinvolgimento delle nostre regioni. La seconda ipotesi è avvalorata da una parte delle elaborazioni, con la formazione di una profonda area di bassa pressione a ridosso dell’Italia che sarebbe anche causa di nevicate in pianura su molte regioni.
ANOMALIE TERMICHE
La prima decade di febbraio ha proposto temperature sostanzialmente in media, o leggermente al di sotto (a seconda delle regioni). Chiaro che le discrete irruzioni fredde da nord, se si eccettua una breve parentesi anticiclonica peraltro sostenuta da aria piuttosto mite in quota, continueranno a far sentire i loro effetti. Tant’è che per l’ultima settimana del mese è possibile individuare anomalie negative pronunciate in varie regioni. Ovviamente si tratta ancora di ipotesi, di proiezioni, ma diciamo che le probabilità verso il freddo crescono giorno dopo giorno.
Chiaro, inutile scriverlo, che qualora il gelo dovesse puntare con decisione l’Italia allora tali anomalie potrebbe diventare eclatanti. Ma stiamo parlando di un episodio che potenzialmente potrebbe risultare “storico”, se non in Italia comunque in varie zone d’Europa.
IL TREND PREVISIONALE
Quindi, ricapitolando, l’ultima parte di febbraio dovrebbe comunque garantirci variabilità tipicamente invernale. Il Mediterraneo resterà area depressionaria, dove si andranno a inserire vari impulsi freddi. Si avrebbero precipitazioni diffuse – con distribuzione variabile a seconda della traiettoria d’ingresso delle irruzioni – e temperature sostanzialmente d’inverno. Da non escludere, e se sino alla scorsa settimana era prematuro parlarne ora non lo è più, che una vivace ondata di gelo possa coinvolgere l’Europa orientale, con estensione del gelo verso il cuore del Vecchio Continente e poi sul Mediterraneo.
IN CONCLUSIONE
Ribadiamo il concetto: l’inverno è tutt’altro che al capolinea. Diciamo proprio sul finire di stagione si potrebbero verificare le cose più interessanti.
A breve altri aggiornamenti.
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