Il rapporto climatico del giugno 2018, esteso all’intero pianeta, rafforza il trend al riscaldamento globale del quale si parla ormai da tempo: stiamo parlando del terzo mese di giugno più caldo dal 1880.
Le registrazioni termiche indicano che il mese scorso è stato il 42° giugno di fila durante il quale la temperatura globale, rispetto alla media del 20° secolo, è stata più alta. Per riscontrare un mese con un’anomalia negativa bisogna tornare indietro, pensate, al dicembre del 1984. Ovvero siamo difronte a 402 mesi consecutivi durante i quali la temperatura globale del pianeta è stata superiore alla media del ventesimo secolo.
I dati del NOAA ci dicono che la temperatura combinata del pianeta (superficie terrestre e degli oceani) registrava un valore di 0,77°C superiore alla media del ventesimo secolo (che è 15,5°C). Il 2018 è preceduto soltanto dal 2015 e dal 2016 con anomalie rispettivamente di + 0,80 e + 0,79°C.
Le aree con anomalie termiche positive più consistenti si trovavano nell’Asia centrale (con deviazioni superiori a 4°C), così come in alcune zone dell’Atlantico, del Pacifico, dell’Oceano Indiano e nel Mediterraneo. Al contrario, anomalie negative di un certo spessore si sono verificate nel Canada orientale, in Groenlandia e in alcune aree della Russia.