Per mostrare l’entità del problema è stato rilasciato un video in 3D dove si evince la diffusione di questo gas serra. Nella simulazione si evince per quanto tempo la CO2 emessa rimane in atmosfera. Non solo, è possibile vedere a che quota arrivano le emissioni. La quantità maggiore viene accumulata nella parte superficiale dell’atmosfera (fino a 20 km).
Gli studiosi hanno creato un modello utilizzando dati provenienti dai satelliti Carbon Observatory-2 (OCO-2). La visualizzazione mostra l’andamento nel periodo da settembre 2014 a settembre 2015. Gli esperti della agenzia spaziale statunitense (NASA) hanno scoperto che quella ottenuta è una delle elaborazioni più realistiche inerenti i movimenti della CO2 in atmosfera.
“Non siamo ancora in grado di osservare le fluttuazioni del livello di anidride carbonica nel mondo, abbiamo ancora un lungo cammino da compiere ma abbiamo fatto un importante passo in avanti”, si legge in una nota della NASA. La maggiore quantità di anidride carbonica viene rilasciata dalle attività antropiche – nell’emisfero settentrionale – nel tardo inverno e nella primavera.
Secondo le previsioni della World Meteorological Organization (WMO) il 2016 è destinato a diventare il primo anno con una concentrazione media superiori ai 400 ppm (numero di parti per milione). I climatologi temono che questo livello sia stato superato in modo permanente e che il clima sulla Terra stia entrando in una nuova era. Ciò significherebbe un cambiamento del clima che innescherebbe l’innalzamento del livello dei mari, così come ondate di calore sempre più intense tempeste di entità inusuale. Secondo gli studiosi si potrebbero anche raggiungere, a breve, 450 ppm.