Il giorno che d’improvviso diventa notte. Il sole che di colpo viene inghiottito da chissà quale malvagia creatura. Provate ad immaginare cosa potesse significare tutto ciò millenni addietro. Quando ancora gli studi scientifici erano ben lungi dal fornirci una spiegazione. Per molti popoli erano attimi di panico, di terrore, in alcuni casi di follia pura.
Per capire cosa potesse significare, facciamo un balzo indietro a 4000 anni fa. In Cina, guarda caso, si credeva che la scomparsa del sole fosse un pessimo presagio per le sorti del re. Ed è così che furono giustiziati due autorevoli astronomi di corte, accusati di non aver previsto con precisione l’eclissi solare perché ubriachi.
Dalla Cina, alla Grecia. Pensate, Omero trattò l’argomento nell’Odissea: il 16 aprile del 1178 a.c. il sole sparì dal cielo e la sventura si abbatté sui Proci. Il ritorno ad Itaca di Ulisse si risolse con la disfatta di quel centinaio di giovani nobili che cercano d’impossessarsi del trono.
Forse non tutti sapranno che l’eclissi ha avuto un ruolo importante anche in campo scientifico. Il fenomeno, pensate un po’, servì ad Einstein per avere conferma di quella che poi diventò una delle teorie più rivoluzionarie in epoca moderna: la “Relatività”. In uno dei passi si legge come “un campo gravitazionale può deflettere la luce”. Or bene, nel maggio del 1929 due diverse spedizioni in Brasile e in Guinea (organizzate da Sir Arthur Eddington) per studiare il fenomeno dell’eclissi solare) confermarono che la luce dei corpi celesti fu deviata dal campo gravitazionale del sole.
Giungiamo, per concludere, ai giorni nostri. Il nostro tour virtuale ha termine laddove è cominciato: in Cina. Nel luglio del 2009 le autorità diedero ordine alle forze di polizia di controllare il corso del grande fiume Azzurro (lo Yangze) affinché si evitassero scene di panico e gesti inconsulti nel corso dell’eclissi attesa in giornata.
Insomma, c’è chi ancora ritiene che la scomparsa del sole per mano della luna sia segno di sventura e di terribili accadimenti. Ma al di là delle credenze popolari, quel che è certo è che il fenomeno suscita tutt’oggi, oltre alla curiosità e al fascino, anche un po’ di timore.