PONTE ANTICICLONICO EUROPEO – La rimonta dell’anticiclone delle Azzorre si fa sentire in maniera sempre più evidente su gran parte dell’Europa Centro-Occidentale e si è anzi andato a realizzare quell’aggancio con l’area altopressoria presente su parte dei paesi orientali del Continente e la Russia. Si è così realizzato un notevole cambio circolatorio, con il blocco delle correnti atlantiche, grandi protagoniste della scena negli ultimi mesi. Questa configurazione barica è denominata come “Ponte di Weikoff” e spesso rappresenta la porta per l’arrivo del grande gelo sull’Italia: non può essere però così in questo frangente, considerando l’inverno “non inverno” su quasi tutta Europa ed il fatto che sul Continente non è presente alcun freddo rilevante nei bassi strati, con il grande gelo rintanato all’interno della Russia. Tuttavia, in prospettiva, non si esclude che da est possano giungere impulsi d’aria moderatamente fredda, ma nulla di così eclatante.
GOCCIA FREDDA INSISTE SULL’ITALIA – La nostra Penisola, come già avvenuto ieri, risulta sostanzialmente divisa in due dal punto di vista meteorologico: le regioni del Nord risentono dell’influenza di quel ponte anticiclonico euro-atlantico con massimi barici a nord delle Alpi, mentre il Centro-Sud è ancora coinvolto dagli effetti instabili connessi a quel vortice ciclonico radicatosi sull’area jonica. In sostanza quindi sole splendente quest’oggi su gran parte del Nord, ma anche lungo i versanti centro-settentrionali tirrenici più protetti dall’Appennino rispetto al flusso di correnti da N/NE. Viceversa, l’instabilità ha dominato altrove, con precipitazioni sparse più frequenti al Sud dove si sono realizzate ancora condizioni di maltempo marcato specie su Calabria Jonica e nord della Sicilia. Ulteriori nevicate si sono avute sui monti appenninici fino attorno ai 1000-1200 metri: per l’Appennino quella di questi giorni è stata una riscossa invernale in extremis.
CLIMA PRIMAVERILE AL NORD – Il soleggiamento ed i venti secchi settentrionali hanno favorito un rialzo termico, con valori massimi che hanno sfiorato persino i 20 gradi sulla costa ligure e localmente su alcuni fondivalle alpini.