La variazione termica avvenuta alla quota di 10 hPa è consistente, ed è Stratwarming nella Russia più orientale e lo Stretto di Bering.
Il fenomeno è previsto in accentuazione per tutti i prossimi 10 giorni ed avrà il suo massimo tra l’Alaska ed il Canada nord occidentale attorno al 18/20 dicembre.
Al contrario, alla quota topografica di 10 hPa osserviamo un raffreddamento sui cieli europei. Le proiezioni per i prossimi 10 giorni individuano la tendenza ad un’accentuazione del freddo a tal quota, specie sull’Europa, con la formazione di un poletto gelido di -80°C sulla Scandinavia.
In Europa non si avrà una situazione di Stratwarming, ma al contrario si stabiliranno valori termici molto più bassi della media per tutti i prossimi 10 giorni, con un poderoso raffreddamento stratosferico.
Secondo la teoria dello Stratwarming, da quanto appare dalle proiezioni “cpc.ncep.noaa”, si evincerebbe la possibile accentuazione della massa di aria fredda tra Alaska e Siberia orientale, con un’ondata di gelo verso le medie latitudini, presumibilmente nel periodo di Capodanno, nel Nord America ed il settore orientale dell’Asia, quindi Corea, Giappone.
In Europa, sempre in linea a tal teoria, non si avrebbero ondate di gelo per tutto il mese di dicembre 2006.
Per altro, la teoria dello Stratwarming concorda con le linee generali vedute dai modelli matematici che tracciano l’evoluzione della circolazione atmosferica nelle medie e basse quote della Troposfera.
I maggiori Centri di Calcolo, ossia GFS ed ECMWF non propongono per l’Europa alcuna invasione di masse d’aria gelida per i prossimi 15 giorni.
Il modello matematico GFS, nella versione ENSAMBLE, e nell’emissione delle 10 variabili di evoluzione (perturbazioni), non propone per i prossimi 15 giorni ondate di gelo sull’Europa.
In conclusione, dicembre dovrebbe concludersi per l’Europa senza alcuna ondata di freddo, ciò in virtù da quanto emerge da una rigorosa analisi dei modelli matematici, e delle teorie dello Stratwarming.
Tuttavia si tratta di teorie da approfondire, che sicuramente utilizzate per le previsioni meteo incorrono in errori.