Doveva avere effetti del tutto marginali, invece alla fine il nocciolo freddo dai Balcani ha giocato uno scherzetto: la traiettoria è infatti variata rispetto a quelle che erano le proiezioni ricalcate a più riprese dai centri modellistici. Solo alla vigilia dell’evento abbiamo potuto stimare con maggiore accuratezza le conseguenze di una maggiore influenza da parte del vortice instabile. Così, fra rovesci e forte vento, stiamo sperimentando un inattesa battuta d’arresto dell’alta pressione, anche se si tratterà più che altro di un semplice “stop and go”.
Ma in che modo è scaturita la variazione? Il nucleo di massima vorticità era atteso inizialmente portarsi direttamente fra il Canale d’Otranto, la Penisola Ellenica ed il Mar Ionio, senza pertanto entrare direttamente sul territorio italiano. Invece l’evoluzione è stata in parte differente, con minore opposizione da parte del promontorio anticiclonico: la spinta retrograda del vortice instabile è stata ben più consistente, tanto da permettere un ingresso addirittura verso l’Adriatico Centrale. Questa massa d’aria fredda in quota manifesterà i suoi effetti in modo ancora molto turbolento, concentrandosi verso le regioni meridionali che già stanno sperimentando condizioni meteo fortemente instabili.