In cosa consiste la grande anomalia degli ultimi due mesi a livello continentale? Ebbene, ci riferiamo all’alta pressione ed alle frequenti alimentazioni calde sub-tropicali di cui si è nutrita. Non ha fatto eccezione nemmeno la scorsa settimana, con un vasto promontorio anticiclonico che si è disposto per alcuni giorni dall’Iberia verso la Scandinavia. Lungo questo canale si è attivato un flusso di correnti molto calde, che hanno portato un clima quasi estivo come risposta alla lenta avanzata di una saccatura nord-atlantica.
Questa saccatura ha rotto poi gli indugi nel week-end irrompendo velocemente sul cuore dell’Europa e sull’Italia. A seguito della saccatura ecco di nuovo gran parte del Continente sotto un dominio anticiclonico, anche se almeno al momento fanno eccezione le nazioni settentrionali europee, laddove è attiva una circolazione zonale umida e fresca atlantica. Questi predomini anticiclonici si riflettono sulle temperature: solo i settori dell’Europa sud-orientale hanno avuto temperature di poco sotto nella norma nell’arco della scorsa settimana, per l’influenza di una circolazione fresca ed instabile a carattere stazionario.
Un vero e proprio circolo vizioso questo degli anticicloni che hanno addormentato a lungo la primavera, riproponendosi con grande continuità: tutto ciò si riflette nel regime siccitoso che grava su diversi stati dell’Europa, ma in parte anche sull’Italia Settentrionale, zone solitamente sottoposte anche in primavera al martellante passaggio dei sistemi perturbati soprattutto di matrice atlantica. Non si sono avute grandi piogge nell’arco della scorsa settimana, nonostante le fibrillazioni instabili ed il successivo sfondamento di fronti perturbati atlantici, i cui maggiori effetti si sono fatti sentire su alcune zone delle Isole Britanniche.